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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 08:22.

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Hai visto chi c'è? Salman Rushdie che chiacchera alla corte di Gagosian, Anselm Kiefer che balla mentre Lola Schnabel fa la deejay, Anish Kapoor con la sua nuova patronessa californiana, maritata saudita. La Biennale by night comincia al calar della sera, quando le fondazioni d'arte spingono fuori l'ultimo visitatore per apparecchiare i loro "vip dinner". La mondanità veneziana nei giorni della vernice è sempre più fashion: Prada, Louis Vuitton, Della Valle, Hugo Boss, Caovilla, sono loro le cene più ambite e gli inviti più esclusivi. La buona notizia è che fuori e dentro i padiglioni della Curiger i protagonisti quest'anno sono giovanissimi. A partire dalle Trussardi e dalle Berlusconi, niente politica e tutta arte. A Palazzo Polignac la cena di Schnabel ha sancito il passaggio generazionale: a dominare la scena i Casiraghi e le Borromeo e le Missoni e i Brachetti Peretti under 40. La festa di Alex Dellal (fidanzato di Charlotte) sulla terrazza del Bauer ha creato ingorghi via terra e via acqua sino alle quattro di mattina, mettendo in ombra anche la performance di Jean Giorno, troppo agée. A Venezia in questi giorni il miracolo non è riuscire a vedere le star, ma trovare un posto dove non ce n'è. Vai al bar dell'Arsenale e inciampi in William Kentridge; scarpini verso il Padiglione Italia e vieni superata dalle gambe di Naomi Campbell; esci a fumare e passi la sigaretta a Dasha Zukova, lasciata senza guardie del corpo dal fidanzato Abramovic; balli al party di Toilet Paper e Courtney Love ti pesta i piedi, ti togli le scarpe su un divanetto e Michael Stipe ti si accascia accanto. La palma delle onnipresenti alla Biennale va però alle silfidi ventenni dei clan Brandolini, Missoni, Elkann, Bonacossi, e alle rappresentanti di gallerie e case d'asta, belle e crudeli buttafuori del party di Hauser and Wirth su un quattro alberi a San Basilio, implacabili all'aperitivo del Paradiso che presenta Art Basel, regine del brunch di Haunch of Venison. Oggi lo Schnabel che se la tira si chiama Vito, art dealer ventincinquenne clone del padre ma parecchio più impettito. L'artista di tendenza è il bell'Aaron Young, tatuatissimo e sorridente. Mentre per far due parole con Kiefer devi stazionare al Gritti vita natural durante, Vezzoli invece lo trovi sempre all'ombra di Miuccia, Cattelan balla gli Wham! a San Servolo dove pochi anni fa dominava Bonito Oliva.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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