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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2011 alle ore 14:21.

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Gli amori «impossibili» del Novecento raccontati con garbo da Marco InnocentiGli amori «impossibili» del Novecento raccontati con garbo da Marco Innocenti

«Compagna devota fino all'estremo sacrificio»: è l'epitaffio scritto sulla tomba di Jeanne Hébuterne, ragazza qualunque «delicata come una carezza», compagna di Amedeo Modigliani, l'italiano di Montparnasse, il pittore maledetto genio e sregolatezza, con il talento del grande artista e la voglia assurda di una vita autodistruttiva.

Con «Modì e la sua Musa» comincia il libro di Marco Innocenti sulle passioni impossibili del Novecento (da poco pubblicato nelle edizioni Mursia). Di amori disperati, forti, esaltanti, violenti sono piene la cronaca, la letteratura, il cinema, ma proprio queste vicende senza futuro e senza speranza - scrive l'autore nell'introduzione - «hanno dentro profondamente radicate la voglia di amare, di essere se stessi fino all'ultimo respiro, la diversità e la scomodità di andare controcorrente».

Innocenti, giornalista e scrittore, per oltre vent'anni responsabile del settore esteri al Sole 24 Ore, cultore appassionato della storia del Novecento (non solo quella dei grandi eventi, ma anche della vita quotidiana e del costume), presenta in ventuno capitoli altrettanti esempi di «amour fou», di follia d'amore. Le figure femminili del libro non appartengono alla tipologia delle giovani donne di cui si parla oggi sui giornali o in tv: da Noemi Letizia, a Patrizia D'Addario, alla "nipote di Mubarak" Ruby Rubacuori, per fermarci al gossip politico e dintorni. Nelle sue pagine rivivono invece personaggi «liberi di amare e di soffrire, come se ogni giorno fosse l'ultimo»: Scott e Zelda Fitzgerald, gli «amanti rossi» Tina Modotti e Julio Antonio Mella, la coppia folle della Repubblica di Salò, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida.

E poi il passerotto della «Vie en rose» Edith Piaf e il pugile Marcel Cerdan, la Bergman e Rossellini, il mito della «Gioventù bruciata» James Dean e la dolce Anna Maria Pierangeli, la principessa Margaret d'Inghilterra e l'ufficiale gentiluomo Peter Townsend,Marilyn Monroe e Joe Di Maggio. E ancora il fuoco greco della Callas e di Onassis, lo scandalo italiano di Coppi e della Dama Bianca...

Il capitolo finale "Romy, Alain e un fascio di rose rosse" è dedicato a Romy Schneider e Alain Delon, che hanno vissuto insieme pochi anni felici di amore e di lavoro dal '58 al '63, ma è soprattutto un omaggio all'incantevole e sfortunata "principessa Sissi", all'epoca l'attrice europea più amata e – forse - più pagata di Brigitte Bardot, scomparsa nel maggio 1982 a 44 anni non compiuti per arresto cardiaco. Aveva preso un sonnifero con un bicchiere di whisky - un connubio fisso per lei, da quando le era morto in un tragico incidente il figlio adolescente David - e il suo cuore cessò di battere.

Marco Innocenti, "Amori liberi, amanti scomodi", Mursia, Milano, 2011, pagg. 206, € 16,00.

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