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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 13:29.

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Come ogni anno in questo periodo, molti teatri italiani presentano la propria nuova stagione artistica. In realtà, si tratta di un progressivo moto di anticipo, una sorta di prolessi sempre più pronunciata che consente, di caso in caso, di ovviare alle contingenze: partire per tempo con la campagna abbonamenti, prevenire un appuntamento elettorale, ecc.

Milano è stata per molti anni la capitale italiana indiscussa del teatro: un ruolo che si é però un po' eroso nelle ultime stagioni, a favore di situazioni considerate, a torto o a ragione, più vitali. Napoli su tutte, ma anche, rimanendo alla Lombardia, la ricerca nei teatri di provincia, in virtù della formula molto in voga delle "residenze teatrali". Ad aggravare la situazione, ci si è messo il problema di teatri che chiudono e riaprono, rallentando per evidenti motivi organizzativi la propria programmazione (lavori di riqualificazione a vario titolo hanno interessato, negli ultimi anni, il Piccolo, il Franco Parenti, l'Elfo, il Libero...), o quello dei teatri che rischiano di chiudere e basta (lo Smeraldo, per esempio).

Un moto centrifugo che pare aver destato l'attenzione e l'allarme degli operatori culturali: certo, Milano, ha pur sempre il più importante e autorevole teatro nazionale, il "Piccolo", e molti altri stabili di primo piano, ma la sensazione è proprio che sia giunto il momento di un rilancio, con le stagioni 2011/2012 alla prova di una mutata situazione politica cittadina.

Uno degli ultimi cartelloni in ordine di tempo a essere svelato è quello del Teatro San Babila, la centralissima sala tempio del teatro borghese, dove si alterneranno, in un programma dedicato al "cuore di donna", interpretati molto "classici" (Paola Gassman, Valeria Valeri, Paolo Ferrari), qualche bravo outsider (Paolo Triestino e Nicola Pistoia) e qualche buon titolo ("Spettri" di Ibsen dello Stabile di Bolzano diretto da Marco Bernardi, con Patrizia Milani e Carlo Simoni). La programmazione completa è disponibile su www.teatrosanbabila.it.

In attesa delle sale che hanno espresso negli scorsi anni alcune tra le proposte più interessanti del panorama milanese (il piccolo e prezioso Teatro I, l'Elfo – Puccini cheha presentato il cartellone ieri, i vitali palcoscenici del Libero e dell'Oscar), hanno già snocciolato i titoli degli spettacoli venturi il Piccolo, con il suo respiro internazionale, i grandi maestri e il festival russo nel mese di ottobre, il Franco Parenti, con un interessantissimo set di interpreti "irregolari" e outsider di primo piano, e il Carcano.

Altri lo faranno a breve, come il Filodrammatici da pochi anni rinnovato da un gruppo di giovani artisti, già allievi dell'omonima accademia, e Tieffe Teatro, che gestisce l'ex Teatro dell'Elfo ribattezzato Teatro Menotti.
Una geografia cittadina senza dubbio ricca, che prova a reagire e ad "aprire mondi", in ossequio a una "nuova geografia teatrale" - per dirla con Sergio Escobar, direttore del Piccolo - dalle frontiere liquide. Una liquidità culturale che allaghi Milano, e alla città provi a restituire un teatro nel quale specchiarsi e riconoscersi.

La partita è, infine, aperta anche sul piano della comunicazione: se il Piccolo consolida la sua bella webtv con interviste e dietro le quinte degli spettacoli, cinque teatri della città (Carcano, Litta, Elfo-Puccini, Leonardo e Incamminati) si sono consorziati di recente in un nuovo portale di promozione ricco di contenuti video, ll'indirizzo http://www.teatripermilano.it/

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