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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2011 alle ore 16:26.
A Ventiquattro è sempre piaciuto giocare. Con le idee, le innovazioni azzardate, la contemporaneità in tutte le sue forme. Tante volte anticipando tendenze e costumi. In questi undici anni (prima di me lo hanno guidato Marco Moussanet e Paola Bottelli) il mensile del Sole 24 Ore ha aperto una finestra curiosa sul mondo.
Non a caso questo, che è il suo ultimo numero, è dedicato al gioco. Nelle sue varie forme. Dal variopinto e scalcinato spaghetti wrestling, versione nostrana degli incontri americani che hanno riempito le giornate di tanti adolescenti negli anni ruspanti delle prime tv commerciali, ai serissimi videogame di Sara de Freitas dell¹Università di Coventry, dove giocando si insegna ai ragazzini il rispetto delle regole.
Oggi si chiude un¹intensa esperienza. Non la voglia di esplorare. Che troverà spazio nelle nuove iniziative del gruppo dei prossimi mesi. Un saluto e un grazie di averci accompagnato in questa avventura.
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