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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2011 alle ore 15:38.

Tutti lo chiamavano Big Man, per via della sua stazza. Un'ombra nera, occhiali e abito scuro, autore di storici assoli. Con il suo sax ha sempre affiancato Bruce Springsteen sul palco, senza mai essere invadente. Il celebre sassofonista Clarence Clemons è morto sabato notte dopo essere stato colpito da un ictus nella sua casa in Florida.

È sempre di fianco al Boss che viene ritratto in foto il musicista Clemons, 69 anni, protagonista in brani come «Born to run», «Thunder Road» e «Badlands». Il suo ruolo nella "street band" ha presto forma fin dai primi anni Settanta e, da allora, Bruce Springsteen non se ne è più separato.

Da tempo aveva problemi di salute, soprattutto legati alla schiena e alle ginocchia, per i quali si è dovuto sottoporre a più interventi. La sua morte è stata resa nota da un portavoce della band. Springsteen si è detto «distrutto dal dolore», riferisce la Cnn. «Ha sempre dato il massimo, ogni volta che è salito sul palco. Era un grande amico, il mio socio», ha
aggiunto.

«L'ultimo tour è stato un vero inferno ma questo dolore mi ha reso molto più forte», aveva dichiarato il sassofonista alla rivista Rolling Stone, lo scorso febbraio, «e finché la mia bocca, le mie mani e il mio cervello funzioneranno continuerò a suonare». Dopo l'ictus, Clemons era stato sottoposto a due interventi chirurgici al cervello. La sua ultima apparizione sul palco accanto al Boss risale allo scorso dicembre, al Carousel House di Asbury Park, nel New Jersey, mentre a maggio, in occasione della finale del talent show televisivo American Idol, si era esibito al fianco di
Lady Gaga.

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