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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2011 alle ore 17:14.

Fosse vivo, sarebbe in procinto di festeggiare il novantanovesimo compleanno, essendo nato il 5 settembre del 1912 a Los Angeles. Eppure John Cage, scomparso nel 1992, continua a essere uno spirito-guida per gli appassionati del suono senza confini.
Lo dimostra Begins Anywhere, mostra multimediale a lui dedicata, in corso a Milano (fino al 15 luglio, presso la galleria O'+ Die Schachtel, via Pastrengo 12). Dentro ci sono partiture grafiche e volumi rari, dischi e memorabilia, come il kit per pianoforte preparato con dentro bulloni, pezzi di plastica, noci e altro. Ma soprattutto una selezione d'immagini a tiratura limitata del fotografo Roberto Masotti. L'occasione per una full immersion nell'universo di questo geniale (e controverso) compositore. In attesa del centenario, che verrà celebrato il prossimo anno.
Vita e opere di eccentrico
Di questo pioniere della contemporaneità, teorico del caso e del silenzio si torna a parlare anche per un altro motivo. È fresco di stampa «John Cage. Silence Happening», un book disc che ne ripercorre l'avventurosa vicenda (Auditorium Edizioni, 15 euro). Nel cd allegato - sedici brani tra il 1942 e il 1952 - si ascoltano sia le famose sonate per prepared piano sia 4'33", il suo pezzo più provocatorio: quattro minuti e trentatré secondi in cui con l'esecutore-performer entra in scena con il proprio strumento, sistema il leggio e compie una serie di gesti senza mai suonare.
Cage eredita il gene dell'eccentricità dal padre, inventore di un sottomarino alimentato a benzina e di altre curiosità. Studia musica con il guru della dodecafonia Arnold Schönberg, che gli dà lezioni gratis. Collabora con il pittore pop Robert Rauschenberg e con il coreografo Merce Cunnigham (suo compagno anche nella vita). Approfondisce gli insegnamenti del libro cinese dell'I Ching, mescola filosofia zen e critica al concetto romantico del compositore-creatore. Infine, con gesto dadaista, distrugge la barriera tra suono e rumore. Musica che si apre al mondo.
Un micologo a "Lascia o raddoppia?"
Pochi ricordano il suo rapporto di antica data con l'Italia. Nel 1958 partecipa al telequiz Lascia o raddoppia? dove tiene un concerto straniante, usando tra l'altro un vaso da fiori e alcuni cubetti di ghiaccio. E si presenta anche come esperto micologo, sbalordendo tutti per la sua competenza e vincendo cinque milioni di vecchie lire.
Surreale il dialogo con Mike Buongiorno :«Bravo bravissimo! Beh, il signor Cage ci ha dimostrato che indubbiamente se ne intendeva di funghi… quindi non è solo un personaggio venuto su questo palcoscenico per fare strambe esibizioni di musica strambissima». Replica il compositore: «Un ringraziamento a… funghi, alla Rai e a tutti genti d'Italia». Bongiorno: «Arrivederci: torna in America o resta qui?». «Mia musica resta», risponde Cage. Il presentatore: «Ah, lei va via e la sua musica resta qui: ma era meglio che la sua musica andasse via e che lei restasse qui!».
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