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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2011 alle ore 22:04.

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Trionfo per Edoardo Nesi, vincitore della 65/a edizione del Premio Strega con 138 voti per il suo romanzo 'Storia della mia gentè (Bompiani). Ancora prima di essere proclamato vincitore, lo scrittore di Prato è stato applaudito sotto il palco ,dove c'era l'intero staff della Bompiani, tra cui una raggiante Elisabetta Sgarbi in abito di paillettes rosa.

Vince Nesi, l'impresa è da romanzo (di Stefano Salis)

Nel recente passato la letteratura italiana è rimasta un po' ai margini del mercato editoriale e, dunque, dei lettori, che preferivano immergersi nelle pagine di autori stranieri. Ma nel corso degli ultimi anni «il filo tra i lettori e gli scrittori nostrani – ha sostenuto Melania Mazzucco – si è riannodato». E questo grazie anche al premio Strega, che dal 1947 cerca di far emergere il meglio della nostra letteratura e che nel 2003 ha premiato proprio Mazzucco.

Il gruppo degli amici della domenica, negli anni cresciuto fino alle 400 presenze odierne provenienti tutte dal mondo dell'editoria o comunque da settori collegati, che assegna il premio Strega raramente ha sbagliato nello scegliere. E così il premio, sponsorizzato dalla nota azienda del liquore, ha acquistato sempre più credibilità. Secondo Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro e la lettura, ha dato «solidità e continuità alla cultura italiana». «Da ragazzino durante le vacanze lavoravo in libreria per raggranellare qualche soldo e mi è capitato più volte – ha aggiunto Alberto Foschini, presidente dell'azienda Strega Alberti – di sentire lettori che chiedevano l'ultimo vincitore dello Strega. Non conoscevano neanche il titolo del libro, ma il fatto che avesse vinto il premio era sinonimo di qualità».

È con queste credenziali, messe in fila nella splendida cornice della biblioteca Angelica a Roma, che è stata presentata questo pomeriggio l'iniziativa "I capolavori del premio Strega", che Il Sole 24 Ore lancia da venerdì insieme alla Fondazione Bellonci: offrire ai lettori del quotidiano i libri che hanno segnato lo Strega. Si tratta di 50 opere, gran parte delle quali arrivate al podio più alto e altre comunque entrate nella cinquina dei candidati al premio, che ripercorrono una parte significativa della storia della cultura italiana. Si tratta, come ha spiegato Tullio De Mauro, famoso linguista nonché direttore della fondazione Bellonci, di 50 volumi in cui si riflette «il cammino dell'appropriazione della nostra lingua. Quando 64 anni fa Ennio Flaiano vinse il primo Strega con "Tempo di uccidere", il 66% della popolazione parlava unicamente il dialetto. Oggi l'89% parla italiano: il 45% solo quello e il resto anche il dialetto. E gli autori dello Strega hanno contribuito a questo».

La collana proposta dal Sole-24 Ore inizia con "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che vinse il premio nel 1959 e che nell'edizione che i lettori troveranno in edicola venerdì al prezzo speciale di 3,90 euro (le altre opere costeranno, invece, 9,90 euro più il prezzo del quotidiano), avrà la prefazione di Gioachino Lanza Tomasi. Ogni volume potrà, comunque, contare sulla prefazione di altri scrittori, in qualche caso a loro volta vincitori dello Strega. Per esempio, Nico Orengo presenterà Cesare Pavese, Elisabetta Rasy introdurrà Anna Maria Ortese, Domenico Starnone aprirà la strada a Raffaele La Capria.

Cinquanta volumi che non seguiranno un filo rigorosamente cronologico, perché ci saranno salti nel tempo e autori recenti si alterneranno con scrittori più remoti. Il tutto con l'obiettivo che si rafforzi l'amore per la lettura e, in particolare, per la letteratura italiana. (A. Che.)

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