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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 20:18.

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Un'anteprima, anzi un antipasto. Ecco come possono essere definite le due puntate de «I Borgia» che domenica 10 luglio, su SkyCinema 1HD e in prima serata, andranno in onda. L'antipasto di una stagione televisiva per la rete satellitare fatto di grandi nomi e storie potenti. Faranno parlare di sé «I Borgia». Una Roma immorale, una Chiesa falcidiata dall'avidità delle famiglie capitoline, dai costumi disinibiti e dai figli illegittimi dei suoi patriarchi porporati, sesso e sangue come se piovesse.

Tutto sempre alle porte del Vaticano, guardando Castel Sant'Angelo e tramando a cena con alleati e attaccando i nemici. Sky ha deciso di presentare la serie all'Ara Pacis, scelta che sarebbe piaciuta di sicuro alla famiglia terribile raccontata nella serie. Il resto della saga, a firma di Tom Fontana, sarà trasmesso in autunno, perla tra i gioielli del palinsesto della multinazionale che in Italia porterà, nella prossima stagione, anche molte altre serie attesissime, targate soprattutto HBO. Pacific, I pilastri della terra, Broadwalk Empire continuano il loro percorso, arrivano Too big to fail, Mildred Pierce, Cinema Verite, Sunset Limided e l'apprezzatissimo fantasy Games of Thrones.

Kolossal da 30 milioni di dollari
Un kolossal europeo da 30 milioni di dollari che presenta il Rinascimento e la Chiesa Cattolica sotto una luce inquietante e poco conosciuta. Si parte dal marzo 1492: la voce fuori campo ricorda che l'Italia è divisa in 10 stati, in lotta fra loro ed è per di più stretta tra due imperi che ne vogliono fare terra di conquista. E a Roma tutto questo è elevato all'ennesima potenza. Fontana ci porta in quei salotti e in quelle camere da letto che fanno impallidire persino i Tudors - molte le somiglianze tra le due serie - e che trasudano violenza e immoralità.

La pericolosa Giulia Farnese
Alla regia per i primi 4 episodi Oliver Hirschbiegel (già regista de La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler), ai costumi Sergio Ballo, che già aveva stupito il mondo con «Vincere» e l'attrice rivelazione Marta Gastini, che dopo la clamorosa prova ne «Il rito» con Anthony Hopkins, qui è l'intrigante, sensuale e pericolosissima Giulia Farnese. Un'attrice molto giovane, le cui straordinarie doti, ormai, sono inconfutabili. Udo Kier è il morente Papa Innocenzo, Assumpta Serna è il grande amore passato del protagonista, Vannozza Cattanei, madre dei figli illegittimi dello stesso, i Borgia del titolo.

La stella polare della serie è Rodrigo Borgia, interpretato da un veterano della tv come John Doman, il futuro Papa Alessandro VI e stratega cinico che dal suo scranno di vicecancelliere del Papa e cardinale muove i figli come burattini- anche i geniali e squilibrati Cesare (Mark Ryder) e Lucrezia (Isolda Dychauk), i suoi preferiti, mentre Giovanni (Stanley Weber) è il suo furbo alter ego - da utilizzare per arrivare al potere assoluto. E' più bravo a spargere il suo seme e il sangue altrui, più che l'acqua santa, e non ha scrupoli. Come De Medici pretende che il figlio neanche ventenne divenga cardinale, lui fa fare il suo vescovo di Valenzia a 18.

La mafia dei Borgia
«I Borgia sono l'equivalente delle famiglie mafiose - ha sottolineato l'ideatore Tom Fontana- le dinamiche e le motivazioni sono le stesse. Quello che ho cercato di fare creando la serie è stato cercare di rendere personaggi il più possibile contemporanei». E non a caso aldilà delle scenografie e delle ricostruzioni clamorose, oltre i costumi accuratissimi- in mostra al prossimo Est Film Festival di Montefiascone (23 luglio-1 agosto) e ieri in tre esemplari all'Ara Pacis, per concessione di Ballo e della mitica sartoria Farani-, sembra di vedere Il padrino di Coppola: il primogenito schiavo delle sue pulsioni, quello ambizioso, capace di slanci imprevisti e allo stesso tempo di lucida ferocia, la figlia preferita.

Una Chiesa senza luci
Peccato che quella Roma del Rinascimento sia peggio dell'America dei Corleone: non mancano le depravazioni più selvagge, tra cui l'incesto, soprattutto grazie al complesso e indecifrabile personaggio di Lucrezia Borgia, ormai stereotipo storico della depravazione e qui mostrato su una nuova luce. Ed è soprattutto per lei, la vera protagonista, che l'opera sontuosa di Fontana si avvicina molto non solo al capolavoro di Francis Ford Coppola, ma anche ai Tudors, moderna serie sui vizi della corte britannica più libera e libertina. Si tratterà solo di capire se il Vaticano gradirà questa ricostruzione del Rinascimento romano: la Chiesa Cattolica viene mostrata sotto luci che ne mostrano solo le ombre. Luci rosse.

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