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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2011 alle ore 08:14.

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La forma delle cose non è riducibile al loro mero aspetto esteriore. La cultura cinese lo sa da sempre: la parola xing, il sostantivo che indica la forma, è anche un verbo che rinvia a fenomeni in trasformazione. E lo ha capito anche Paul Klee, quando scrive che «l'oggetto si dilata al di là del proprio fenomeno». Perché le forme naturali, scaturite dalla morfogenesi, sono poi destinate a una trasformazione incessante. Ogni forma si forma, si esprime in un processo continuo di forze agenti sulla sua struttura. Nel suo Teorie della forma e della figurazione – il cui secondo volume Storia naturale infinita (raccolta degli appunti per le lezioni tenute dal pittore dal 1923 al '29) è oggi disponibile in una preziosa edizione a cura di Marcello Barison – Klee spiega come l'artista debba fare emergere le forze che occultamente agiscono nelle forme naturali, perché compito dell'arte è di esprimere la vita universale e incarnarla nell'atto creativo. Nel saggio I principi della forma, lo studioso Giuseppe Di Napoli affronta con coraggio e passione il Tema dei temi: la ricerca dei principi primi in base ai quali le forme tutte si determinano. E quando parla di forme l'autore non si riferisce solo a quelle della materia organica e inorganica, contemplate dalla morfologia, bensì anche alle forme della percezione e dell'arte, alle forme psichiche e storiche. La percezione e la creazione umane devono essere considerate atti formativi a tutti gli effetti, processi di selezione di elementi dal flusso indistinto della realtà e raggruppamento di essi secondo strutture spazio-temporali fisse. «Si dirà che questa è una concezione più poetica che scientifica del mondo – avverte l'autore –, ma non è così, dato che è stata teorizzata da eminenti scienziati, fisici, matematici, astronomi». In una lettera di Werner K. Heisenberg leggiamo, infatti, che «le stesse forze che determinano l'ordine visibile del mondo, l'esistenza e le proprietà degli elementi, la formazione dei cristalli, la nascita della vita, può darsi siano all'opera anche nel processo creativo della mente umana». Nel ricercare quei "principi primi" già indicati da Aristotele quale fondamento della conoscenza della realtà, Di Napoli tratta di teoria matematica della morfogenesi, di fisica delle particelle, di frattali, di scienza del caos, di percezione visiva, di neurologia della visione, di estetica. Ispirato dalla «geometria della natura» di D'Arcy W. Thompson, egli traccia otto diagrammi morfologici universali: centro; minimo; polarità e transizione; crescita; costanza e mutamento; parte e tutto; amorfia e caos; campo e vuoto. A questi principi ubbidirebbero le forze che, agendo nello spazio e nel tempo, determinano tutte le forme materiali, psichiche e storiche. L'autore compie quindi un viaggio nell'universo delle forme bidimensionali e tridimensionali: tra spirali e meandri, triangoli e tetraedi, a ogni scala, dalla molecola alla galassia, dalla precisione delle onde del mare all'imprevedibilità delle volute del fumo, dalla struttura a raggiera dei dendriti dei cristalli di neve alla distribuzione a spirale delle foglie sul fusto della pianta, dai disegni di vortici di Leonardo da Vinci e Vincent Van Gogh al vuoto plastico delle sculture di Henry Moore.
Allo stesso modo in cui la forma vegetale si crea dall'energia concentrata contenuta nel seme e quindi sviluppa la pianta nella struttura a raggiera delle radici e dei rami; così la forma pittorica si crea da un punto, si sviluppa su una linea e si estende su una superficie.
La stessa teoria fisica dei campi di forze è qui interpretata in senso interdisciplinare e assimilata al concetto di "sfondo" della teoria della Gestalt: secondo la psicologia della visione, infatti, lo sfondo è un campo generatore di forze visive, che non resta inerte rispetto alla figura, ma interagisce con essa e contribuisce a determinarla. La provocazione più grande di questo saggio è il lodevole tentativo di offrire, come dice Ilya Prigogine, «un'immagine della natura come di un'opera d'arte».
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Giuseppe Di Napoli, I principi della forma. Natura, percezione, arte, Einaudi, Torino, pagg. 464, € 30,00
Paul Klee, Teoria della forma e della figurazione vol. II, Storia naturale infinita, a cura di Marcello Barison, introduzione di Jürg Spiller Mimesis, Milano, pagg. 448, € 42,00

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