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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2011 alle ore 20:11.

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Gilbert Keith Chesterton è universalmente noto come inventore di una delle più riuscite figure della letteratura novecentesca: Padre Brown, il sacerdote cattolico che risolve intricati gialli affidandosi alla filosofia tomista. Vi è però un altro personaggio uscito dalla sua penna, meno noto ma altrettanto affascinante, chiamato mister Pond. Chesterton scrisse su di lui pochi racconti pubblicati postumi nel 1937 ed ora riproposti dalle edizioni Lindau.

Pond è un solerte funzionario del governo inglese, "un liberale classico" di profonda cultura e pronta arguzia. Come suggerisce il nome stesso (traducibile in italiano con "laghetto" o "stagno"), si tratta di un tipo "assai tranquillo, dall'aspetto curato e splendente, per così dire, nel suo ordinario riflettere la terra e il cielo e la comune luce del giorno".

Eppure, raramente, "un'ombra oppure un lampo balena nella sua piatta serenità", accade che "nel bel mezzo delle sue osservazioni pacate e razionali" affiorino "mostruosi commenti", proprio come un rospo sgradevole spunta da uno stagno. Ogni tanto Pond si esprime per paradossi, brevi massime senza senso apparente, espressioni contraddittorie che fanno sospettare agli interlocutori una sua improvvisa uscita di senno. Così non è; sembra rinsavire subito ed è proprio il paradosso da lui enunciato a chiarire misteri, mettere ordine nel caos, far trionfare la ragione. Sempre accompagnato dal diplomatico scettico sir Hubert Wotton e dall"irriverente dandy irlandese" Gahagan, le sue preferite compagnie per esercitare l'arte della conversazione, Pond scopre reali autori di delitti e scagiona innocenti, dimostra che la troppa obbedienza dei soldati può far sì che un ordine non venga rispettato e che il prendere con leggerezza il Decalogo dell'Antico Testamento può ritorcersi contro il relativismo dei liberi pensatori. Servendosi dei paradossi e dell'osservazione di particolari che sfuggirebbero alla coscienza comune, svolge ottimamente il proprio lavoro mandando all'aria ingegnosi piani dello spionaggio ostile alla Gran Bretagna e smaschera la sordida condotta di un darwinista fanatico deluso in amore. Parrebbe forse ad una lettura superficiale che manchi in questi racconti il grande tema toccato da Chesterton nelle sue opere principali, ovvero l'apologia del cristianesimo e della Chiesa cattolica "dove tutte le verità si danno appuntamento". Eppure se consideriamo l'essenza fondamentalmente paradossale della religione in cui Dio si fa uomo e l'unità è al contempo trinità, il signor Pond non ci appare meno devoto di Padre Brown.

Gilbert Keith Chesterton, I paradossi del signor Pond, Lindau, pag. 208, euro 18

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