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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2011 alle ore 12:31.

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«Un Festival difensore di valori importanti, libero e un tantino ribelle»: con queste parole Marco Solari, dal 2000 presidente del Festival Internazionale del Film di Locarno, ha introdotto l'edizione 2011 della manifestazione svizzera, sottolineando come il desiderio degli organizzatori sia quello di mantenere costanti i principi che la kermesse ha sempre portato avanti fin dall'anno della sua nascita, il lontano 1946.
Giunto alla sua 64° edizione, il Festival di Locarno 2011 (che si svolgerà dal 3 al 13 agosto) promette scintille grazie alla vasta presenza di film dai contenuti importanti, pronti anche a scandalizzare, che si affiancano a pellicole attese per la loro forza spettacolare.

La sezione più importante della rassegna è, come d'abitudine, il Concorso Internazionale: 20 i lungometraggi partecipanti, di cui 14 in anteprima mondiale.
Fra questi, i titoli favoriti per la conquista del Pardo d'Oro sono «Tokyo Koen» di Shinji Aoyama, tornato dietro la macchina da presa cinque anni dopo «Sad Vacation», e «Un amour de jeunesse» di Mia Hansen-Love.
Altrettanto rilevante è la Piazza Grande, il luogo emblematico del Festival, la cui selezione si allarga a generi amati dal grande pubblico come l'horror e la fantascienza.

Il film d'apertura sarà l'attesissimo «Super 8» di J.J.Abrams, che arriverà nelle sale italiane a settembre, mentre nei giorni successivi verranno proiettati, fra gli altri, «Cowboys & Aliens» di John Favreau, con protagonisti Daniel Craig e Olivia Wilde, e «Drive» di Nicolas Winding Refn, reduce dal Premio per la miglior regia all'ultimo Festival di Cannes.
Il cinema italiano sarà rappresentato in concorso da «Sette opere di misericordia» dei fratelli De Serio, al loro esordio al lungometraggio dopo una carriera fatta di corti e videoinstallazioni di successo, e da diversi documentari presenti nelle sezioni collaterali, fra cui svetta «Inconscio italiano» di Luca Guadagnino.

All'interno del lungo elenco dei Programmi Speciali ci saranno omaggi ai registi Jean-Marie Straub e Abel Ferrara, oltre che agli attori Bruno Ganz e Claudia Cardinale, che verranno onorati con un Pardo alla Carriera.
La retrospettiva principale sarà però per il grande regista americano Vincente Minnelli, maestro del musical e della commedia, di cui verranno proiettati tutti i film nelle migliori copie disponibili in 35 mm. La data da non perdere per tutti i cinefili è la serata del 12 agosto, quando il pubblico potrà ri-ammirare sul grande schermo «Un americano a Parigi»: un vero e proprio pezzo di storia del cinema, diretto da Minnelli del 1951, celebre per la sua regia avanguardistica e per i balletti di Gene Kelly, che la magnifica cornice della Piazza Grande non potrà che rendere ancora più magici.

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