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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2011 alle ore 20:18.

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In piena estate in una Milano spopolata dai soliti rumori accade di ascoltare insoliti suoni: sono quelli prodotti di strumenti antichi, pezzi originali di epoche passate. È sempre un'emozione ascoltare certe sonorità in un'epoca dominata dalla musica digitale. Come ieri sera al concerto che si è svolto nella Chiesa di San Bernardino alle Monache, in genere sempre chiusa, che apre in occasione del ciclo di musica antica "Milano Arte Musica" alla sua quinta edizione, fino al 29 di agosto.

Il "Bach concentus" ha suonato su strumenti d'epoca il suo repertorio musicale tratto dal periodo classico e barocco, in particolare dalle musiche della dinastia Bach.

Del capostipite Johann Sebastian il quartetto composto da violino, flauto, cembalo e violoncello ha eseguito "L'offerta musicale" che nel maggio 1747 Bach improvvisò su un tema per fuga in do minore proposto da Federico II.

Altri tempi governati da sovrani illuminati e colti come il re di Prussia che si divideva tra gli impegni di Stato e la sua passione per la musica per flauto. In omaggio al re, l'ormai vecchio compositore usando in modo estemporaneo la sua tecnica (più o meno quello che oggi fa Keith Jarrett ma solo per dare un'idea senza voler fare alcun paragone) elaborò un semplice motivo facendone una complessa partitura contrappuntistica intessuta di canoni, ricercari, doppie fughe con al centro una sonata per flauto traverso.

Grande attenzione in una chiesa gremita di pubblico in religioso silenzio per un concerto proposto in doppia lettura data la grande richiesta.

Mercoledì 10 per la notte di San Lorenzo all'interno dell'omonima Basilica ci si può ancora distaccare dai frastuoni, in particolare quelli senza pausa estiva che provengono dalle vicine Colonne, ed immergersi nei suoni dell'organo suonato da Stephanie Borkenfeld-Mullers.

Oltreché ad ascoltare il repertorio dei grandi organisti francesi sarà l'occasione per scoprire cosa c'è "dentro" lo splendido strumento a canne, ben duemila, costruito da Bernasconi nel 1884. Difatti, durante il concerto (a ingresso libero) grazie a una telecamera il pubblico vedrà sullo schermo il percorso che dal tasto premuto porta, attraverso un sistema di leve e levette, alla creazione del suono.

Così almeno d'estate e per una notte, quella in cui cadono le stelle, si realizza il desiderio di tranquillità tanto sospirato in città nel resto dell'anno.

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