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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2011 alle ore 17:57.

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Una scena di "This Is England" di Shane Meadows (Ansa)Una scena di "This Is England" di Shane Meadows (Ansa)

Dopo un'estate in cui, come ogni anno, ci siamo barcamenati tra titoli non indimenticabili, con l'ultimo week-end di agosto torna la programmazione robusta a cui siamo abituati. Non ancora forte di titoli eccezionali, ma già abbastanza buona da offrire una discreta scelta agli spettatori.

Per chi vuole sorridere con una buona dose d'azione, consigliamo senza alcun dubbio Fright Night e Le regole della truffa. Il primo è il remake del mitico L'ammazzavampiri di Tom Holland e presenta l'accoppiata formata da Anton Yelchin - il cacciatore di mostri dai canini prominenti, da anni eterna promessa hollywoodiana - e Colin Farrell, novello Dracula di nome Jerry. Splendida Imogen Poots e sempre affascinante Toni Collette, a chiudere un poker che ci ricorda che i vampiri non sono (solo) quelli di Twilight. Lo dice, schernendo la saga, proprio il protagonista. Buon prodotto di genere, troppo lungo sul finale.

Un vero gioiello Le regole della truffa: qui a far da mattatore, affiancato dalla bella Ashley Judd, è Patrick Dempsey, mediatore tra due bande di ladri che assaltano la stessa banca nello stesso momento. E il colpo di scena, pensate, è un altro. Un po' I soliti ignoti, un po' Le Iene, Rob Minkoff mette su un heist movie originale e divertente, teso e brillante. Una sorpresa piacevole che consigliamo a chi ama opere ben scritte che non disdegnano l'azione.

Per i più romantici - o quasi - c'èCome trovare nel modo giusto l'uomo sbagliato. Coperto da una coltre di mistero - non sono state fatte proiezioni anticipate per la stampa - si sa che riguarda un trio d'amiche bellissime e non proprio fortunate in amore. Se è gradevole e gustoso come il romanzo da cui è tratto, scritto dalla coregista Daniela Cursi Masella (l'altro è Salvatore Allocca), è da vedere. Altrimenti ci si può “accontentare” di Giulia Bevilacqua, Francesca Inaudi e Giorgia Surina.

Intrigante e ora coperto da un alone proibito è Student Service, vietato ai minori di anni 18. Storia di una studentessa che si paga studi e un tenore di vita alto col proprio corpo. Emmanuelle Bercot è una regista fin troppo maliziosa nel raccontare questa storia, quasi al limite della complicità, Deborah Francois è troppo bella e apparentemente ingenua, per non turbarti. Oggetto strano questo film, che dà sempre l'impressione di non affondare il colpo fino in fondo.

Lo fa di sicuro il wu xia fantasy di Tsui Hark, Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma. Lo Steven Spielberg di Honk Kong, raccontando la storia della prima imperatrice, o meglio reggente, cinese (e non solo la sua vicenda), sembra tornare ai suoi livelli più alti, a trovare quella continuità narrativa e cinematografica che negli ultimi anni aveva smarrito. Detective Dee è diverso dai cappa e spada recenti, ha virate estetiche e narrative che escono fuori dai (noiosi) binari del genere.

Dulcis in fundo, Manoel De Oliveira e Shane Meadows, autore del film più bello della settimana. Il primo porta nelle nostre saleSingolarità di una ragazza bionda: flashback con una sconosciuta di una triste storia personale, di amori negati ed epoche passate. Il ritmo compassato e la sensibilità acuta del cineasta portoghese sono sempre gli stessi, anche a 101 anni.

Molto più giovane Meadows, che il suo This is England in Italia lo aveva già portato, cinque anni fa. E ci vinse anche un premio al Festival di Roma. Ora Officine Ubu - distribuzione piccola ma titoli straordinari in listino - riesce finalmente a mostrarlo al pubblico italiano. Se volete capire qualcosa delle recenti rivolte inglesi, guardate i loro antenati di trent'anni fa. Rabbia, mancanza di punti di riferimento, disagio sociale ed economico, ricerca d'identità individuale e collettiva, violenza. C'è tutto e Shane lo racconta con poetico e ruvido coinvolgimento, mostrandoci un pezzo della sua adolescenza. Un'opera di pregevolissima fattura, un ritratto impietoso. Da applausi.

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