Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 21:20.

My24
Ezio Greggio e Anna Falchi (Ansa)Ezio Greggio e Anna Falchi (Ansa)

«Ricordo ancora quando venni qui a Venezia, sei o sette anni fa, invitato per parlare del mio festival della commedia a Montecarlo. Nell'occasione portai anche un tapiro per Marco Müller: lui fuggì, ma riuscii a consegnarglielo. Da allora c'è molta più commedia alla Mostra».

Parola di Ezio Greggio che, dopo gli applausi meritati per il bel ruolo ne Il papà di Giovanna di Pupi Avati, riassapora la Sala Grande da regista. Il suo Box Office 3D, infatti, è la preapertura della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Non nel programma ufficiale, ma in una posizione abbastanza importante da far storcere il naso a più di qualcuno.

Distribuzione e produzione Moviemax, cast comico che va da Biagio Izzo a Maurizio Mattioli, passando per Giorgia Wurth (qui Lisbeth Salamander, parodia dell'eroina di Stieg Larsson, unica nota lieta nel solo episodio accettabile degli 11 proposti), Maurizio Mattioli (due battute buone ce l'ha), Gigi Proietti (è lui a strappare l'unica risata in sala con una battuta sui seni di Anna Falchi), Enzo Salvi e persino Gina Lollobrigida, nel gran finale. E con i cammei di Cesara Buonamici, Luca Giurato, Aldo Biscardi e Bruno Pizzul.

Il conduttore e anima di Striscia La Notizia decide di prendere in giro il cinema delle grandi saghe internazionali: il Codice da Vinci, Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Avatar (qui Viagratar, sic), Il Padrino, Twilight, Il Gladiatore, 007, Zorro, ne ha per tutti. Tanti trailer-parodia che ricordano le parodie pubblicitarie di Avanzi o le geniali trovate di Maccio Capatonda: ecco, Greggio sembra voler dimostrare che come loro non c'è nessuno. Il suo umorismo va oltre la freddura, è incomprensibile, la sagacia surreale che ha in tv qui si annacqua in battute vecchissime o inefficaci (e pensare che c'è anche Brizzi tra gli sceneggiatori, uno che non sbaglia un colpo).

Eppure il cineasta che ha diretto, scritto e recitato Box Office 3D, non si è risparmiato: si permette anche battute sul Presidente del Consiglio. Un Harry Sfotter vecchissimo, ripetente e ancora vergine invoca delle escort e si augura di rinascere Premier, il Viagratar si conclude con un bunga-bunga azzurro sul pianeta Panduro (e tutto parte dall'astronave Stati Disuniti d'Italia). Uno dei trailer reca persino il logo Fetusa, "uno scherzo con il team di Medusa, Letta, Spedaletti e soci, grandi intenditori di cinema con cui ho lavorato in passato.

Berlusconi è abituato alle battute e noi non guardiamo in faccia a nessuno, qui come a Striscia". Scherza, Greggio, sugli attori bloccati nei personaggi che li hanno resi famosi. Potrebbe valere anche per la sua carriera televisiva: 24 anni da censore del malcostume italiano per alcuni, da foglia di fico berlusconiana per altri. "No, Striscia non mi ha mai stancato, lì la situazione è capovolta: siamo noi che rimaniamo ben attaccati al programma, lo amiamo e l'Italia ce la chiede sempre, ogni anno è al top degli ascolti, una compagna straordinaria per gli italiani a cui tornerò il 26 settembre. Io non sto solo nel piccolo schermo, faccio fiction e cinema, non rimango fossilizzato in un solo ruolo, per quanto bello".

Ora, parola del produttore Guglielmo Marchetti, sarà almeno in 300 sale dal 9 settembre "e si parla di un'uscita a tappeto all'estero, c'è grande interesse per il film" rivela Ezio, raggiante. E chiude citando Einaudi, quando gli si chiede cosa cambierebbe dell'Italia. "Ci vorrebbe una fabbrica di bacchette magiche per il nostro paese. Diceva quel grand'uomo che i cittadini italiani spesso sono migliori dei politici che li rappresentano. Noi diamo loro voce, nonostante le tante querele che poi vinciamo quasi sempre, con la potente arma della satira".

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi