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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2011 alle ore 14:18.

"Dancers" Edgar Degas"Dancers" Edgar Degas

«Mi chiamano il pittore delle ballerine», disse una volta Edgar Degas al gallerista Ambroise Vollard. «Non capiscono che per me la ballerina é un pretesto per rappresentare il movimento». Mentre i suoi amici impressionisti volevano rappresentare l'atmosfera e la luce, Degas voleva riuscire a cogliere la vitalitá del corpo umano in moto. «Degas and the Ballet», una nuova grande mostra alla Royal Academy di Londra, esplora il soggetto che ha reso celebre l'artista ma punta a capovolgere preconcetti e luoghi comuni.

La ballerina del 1841
La popolare immagine di Degas come pittore facile di belle ballerine è non solo riduttiva, ma assolutamente errata, secondo Ann Dumas e Richard Kendall, i due condirettori della mostra. «Degas era un innovatore, un artista radicale e risqué, paragonabile a Damien Hirst oggi», affermano. Difficile ora immaginare lo sconcerto provocato nel 1881 dalla sua celebre scultura della Ballerina di 14 anni: corpo di cera color carne, capelli veri legati da un nastro, tutú di stoffa e scarpette di raso. Un realismo che molti critici trovarono eccessivo e repellente.

La fotografia
Un'intera sala della mostra è dedicata a questa scultura e ai tanti disegni preparatori fatti da Degas, che rivelano come avesse studiato la sua modella da ogni angolo, girandole intorno per creare una rappresentazione a 360 gradi il piú realistica possibile. L'appassionato interesse di Degas per la danza in tutti i suoi aspetti é il tema centrale della mostra, ma il filo conduttore in parallelo é la fotografia, allora agli esordi ma in rapida evoluzione.

Baudelaire aveva bollato la fotografia come "la nemica mortale dell'arte". Degas all'inizio l'aveva invece sdegnata: le foto artificiali e statiche delle ballerine in posa non potevano reggere il confronto con le sue composizioni dinamiche, ardite e piene di vita. Con l'evoluzione tecnica della fotografia, peró, nuove possibilitá si erano schiuse risvegliando l'interesse dell'artista sempre curioso, sempre alla ricerca di innovazioni e sperimentazioni.

Mostra nella mostra
Una vera e propria "mostra dentro la mostra" illustra questi anni di grande creatività e di continui esperimenti visivi e tecnici. Degas conosceva bene l'opera pioneristica del fotografo inglese Eadweard Muybridge e quella dello scienziato francese Etienne-Jules Marey, entrambi interessati a ‘congelare' una sequenza di attimi per illustrare e studiare il movimento del corpo umano. I filmati cosí realizzati hanno anticipato i fratelli Lumière e ispirato l'artista. Nel 1895, infine, a 61 anni Degas cede e compra la sua prima macchina fotografica, una Kodak 3 Junior, e per qualche anno si diverte ad usarla.

La sala piú trionfale è peró quella che i direttori della mostra chiamano "la cappella": le opere degli ultimi anni della vita di Degas, quando l'artista mantiene il suo amore per la danza ma si lascia alle spalle la fotografia, e anche se sta ormai perdendo la vista sceglie con decisione il colore. La sala tonda racchiude una grande collezione dei grandi pastelli dipinti da Degas alla fine del secolo: un tripudio di intenso colore, densi strati sovrapposti di azzurri, arancioni, rossi, rosa, che creano profondità e movimento. Un epilogo straordinario a una mostra che è una gioia per gli occhi, ma anche per la mente.

Degas and the Ballet: Picturing Movement
Royal Academy, Londra
17 settembre – 11 dicembre 2011
www.royalacademy.org.uk
Sponsorizzata da BNY Mellon

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