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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 13:51.

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Arte, architettura, filosofia, musica: un menù sofisticato quello offerto oggi, ultimo giorno d'estate, a Palazzo Reale nella grande sala delle Cariatidi, teatro un tempo dei sontuosi balli dell'arciduca Ferdinando, figlio dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria. La serata inizia alle 18.30 con l'inaugurazione dell'esposizione monografica di Roberto Ciaccio "Inter/vallum" a cura del filosofo Remo Bodei, del docente di architettura a Yale Kurt W. Forster e dello storico dell'arte Arturo Schwarz.

Sempre nella sala delle Cariatidi alle 22.00, in collaborazione con il festival musicale Mito, la serata prosegue con un concerto di Antonio Ballista e Bruno Canino: dopo 35 anni, i due musicisti ripropongono a Milano l'esecuzione del Mantra di Karlheinz Stockhausen. Il brano, composto tra l'1 maggio e il 18 agosto 1970, si basa su una formula di 13 note (i dodici suoni della scala cromatica con l'ultima nota uguale alla prima) che viene costantemente sottoposto a processi di espansione e concentrazione. Oltre ai due pianoforti l'organico del pezzo comprende cimbali antichi, intonati secondo le 13 note del mantra, woodblocks e due apparati elettronici, uno per ciascun esecutore, comprendenti un generatore di onde sinusoidali, un modulatore ad anello e un microfono.
Il concerto potrà essere seguito anche attraverso uno schermo nel cortile di Palazzo Reale.

L'esecuzione è parte integrante dell'opera di Roberto Ciaccio, artista-filosofo che insegue l'opera d'arte totale mescolando suoni, spazi, visioni e che spiega: «Il Mantra di Stockhausen ha un suono vibrante e modulato, induce uno stato ipnotico, meditativo, contemplativo che risveglia energie psichiche e mentali che incontrano quell'energia cosmica che tutto pervade».

Il grande salone neoclassico realizzato dal Piermarini è uno spazio definito da una ritmata scansione di colonne, cariatidi, specchi, finestre, spazio «intriso di energia e mistero», abitato da fantasmi (revenants) del passato, come evocano specchi neri e statue cieche, memoria storica dei bombardamenti del 1943. Un percorso modulare che accoglie la sequenza seriale delle opere di Ciaccio: grandi lastre di metalo, ma anche grandi opere su carta tra cui 20 Revenants della serie Suite Cariatidi, realizzate proprio per quella sala che nel 1953, entusiasmò Picasso che lì volle esporre Guernica, in ricordo del bombardamento subito nel 1937 dalla sua città basca ad opera dei tedeschi.

Le grandi lastre di metalli diversi in ferro, rame, ottone e zinco, inchiostrati e lucidati a effetto specchiante e le opere su carta rielaborano la tecnica dell'incisione e della stampa, frutto della ventennale collaborazione di Ciaccio con lo stampatore-editore Giorgio Upiglio e, ultimamente, con Alberto Serighelli. I colori sono appena accennati: bruni, blu, rossastri, viola, un apparente monocromatismo che nasconde, in realtà, una gamma infinita di sfumature.

Questa mostra aperta al pubblico dal 21 settembre rappresenta il terzo momento di un percorso che ha visto l'artista mettere a confronto le sue opere prima con la filosofia («Revenants» al Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino), poi con la musica («Le Son des Ténèbres», all' Istituto Nazionale per la Grafica di Roma) e ora con lo spazio architettonico.

«Inter/Vallum» è una parola chiave che deriva dall' arte militare romana, indica lo spazio compreso tra il fossato (Vallum) e il terrapieno di protezione. Nel caso dell'installazione il titolo allude a una cadenza seriale, con variazioni, differenze e ripetizioni. Un gioco di rimandi ben evidente in occasione dell'apertura della mostra: lo spazio dell architettura accoglierà la pittura, dialogando con il rigore matematico della musica.

Roberto Ciaccio
Inter/Vallum
Sala della Cariatidi - Palazzo Reale Milano
dal 21 settembre al 20 novembre 2011 - Ingresso gratuito
Info: www.intervallum.it
www.comune.milano.it/palazzoreale
www.robertociaccio.com

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