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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2011 alle ore 19:40.

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Vorrei che tu fossi più spesso con me / a veder com'è vario il teatrino / che col micio combino. // Egli ha tanti nomi perché / muta secondo quel che fa / ma Uttino soprattutto resterà. // Intanto si sente re del giardino / e gira a far la guardia con orari / alquanto misteriosi o immaginari... // Ma quando da fuori arriva un rumore / anche solo di un motorino / scappa fin dentro la cappa del camino. // Tante mattine fa l'equilibrista / ma non sempre riesce a spostarsi / sui tralci e cade fuori dalla pista. // Ma subito scatta su un altro appiglio / con volteggi speciali, e arriva a terra / con ricche acrobazie che vi sconsiglio. // Ciò capita d'inverno, quando lui si fa grosso, / di ciccia e di pelliccia / e, cantando, lo chiamo «Cioccio, Cioccio»! // Quando lo trovo in giro per la strada / va via pomposo e nemmeno mi bada: / ma in un baleno mi precede a casa / sulla porta ad attendere la pappa. // Quando acciuffa un topolino / che saettava tra l'erba / lo mette in bella mostra e lo conserva. // Quando mangia non vuol convitati, / ma talvolta accetta un bel riccio / non so come fin qui arrivato: / è un suo generoso capriccio. // Gran tattiche prova coi più bei merlotti / vuole sedurli col suo miao miao / perché gli piovono in bocca (precotti!) / ma quelli frullano via, ciao ciao. // Ormai sempre più responsabile / di un gran territorio, si addestra / a far la guardia dall'alto di una finestra. // E per rafforzarlo è stato necessario / fargli fare i vaccini e mandarlo / in esilio dal veterinario. // Quanti ricordi ormai, passan tre anni... / ma questo è solo l'inizio / di una storia beloria che vive / di tante diapositive... // E già ci sono in nostra compagnia / i bei ritratti di Uttino / disegnati a china / dalla tua bravissima mammina. // Giorni fa con me e col tuo papà / d'accompagnarci a passeggio si degnò / ma sempre girandoci intorno qua e là / fin che dentro alla scuola sparì / e mancò all'appello per tre dì. // Utto sparito, come fare? / Perché ci fai disperare? / Ma, faccia tosta e burlona, / si fece trovare una sera in poltrona. // Povero Utti, una volta Gran Coda, chi ha avuto la crudeltà / di spezzartela proprio a metà, // povero Uttino che hai cambiato moda / con la tua codina / tutta larga e spazzolina. // Ma quel che inventa (una ogni dì) / in tante puntate riferirò: / per il momento intanto, chiudo qui, // anche se lui si è già messo in pasticci / per baruffare con gli amici mici.

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