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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2011 alle ore 09:38.

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Franco Loi - Senza titolo
E Vittorini l'era in òm d'amur.
«Vede, Milano, dalla mia finestra
è tutta in Conca...» e sentivi el savur
di àlbur cum'un mar ulter la Darsena,
e lü 'me 'n stròlegh scund denter la lüs,
deventa la parola la sua faccia
e mì che vardi me perdi e sun reclüs
da la sua vita, dal sò vèss li a parlà
e par che l'è Milan che cun la lüs
vègn ne la stansa in due stù a scultà...
«Lei scrive il grigio come fosse grigio...
Ma il grigio è fatto di colori e di beltà.
Lei guardi Gogol, le metope del frigio,
le spente vite di Cechòv, Balzac...
La luce sta segreta dentro il bigio
e ogni noia si avverte dentro un crac...»
Alt, elegant, cunt j öcc de sera
quan' dal sò ciar el di deventa azür,
pareva d'un musaich una speggera,
vün di quj Re che stann ne l'umbra al scür,
e mì 'l vardavi, el scultavi e vera
sentivi la sua vus tra i mè paür...
«Non badi al tempo, e sempre sia sincera
la sua canzone, la forza del parlare...
Chi scrive, sia per gioia o che dispera,
lascia l'impronta come un camminare...»
Ah, Vittorini, bèll'òm di temp antigh,
la memoria de tì, cume la vita,
se sfà e mai la passa, e par un sìgh
che spèrdess par ne l'aria ma se ferma
e sta suspès tra j òmm cume per dìgh
che nient se fa per nient e nient l'è nient
e la cusciensa la porta ind i sò sògn
cuj sègn del dì anca el sò sentiment,
ch'inscì la storia la se fa de carna
e porta avanti el pês de la sua vita
cuntra 'l marsc de la rognae i buff del vent,
e l'umbra del turment che dent ghe lita.

E Vittorini eraun uomo d'amore. / «Vede, Milano, dalla mia finestra / è tutta in Conca...» e sentivo il sapore / degli alberi come un mare oltre la Darsena, / e lui come un astrologo nascosto nella luce / deventa la parola la sua faccia / e io che guardo mi perdo e sono recluso / dalla sua vita, dal suo esser lì a parlare / e sembra sia Milano che con la luce / viene nella stanza dove sto ad ascoltare... / «Lei scrive il grigio come fosse grigio... / Ma il grigio è fatto di colori e di beltà. / Lei guardi Gogol, le metope del frigio, / le spente vite di Cechov e Balzac... / La luce sta segreta dentro il bigio / e ogni noia si avverte dentro un crac...» / Alto elegante, con occhi di sera / quando dal loro chiaro il giorno diventa azzurro, / sembrava il rispecchiamento di un mosaico, / uno di quei Re che stanno nell'ombra al buio, / e io lo guardavo, ascoltavo e vera / sentivo la sua voce tra le mie paure... / «Non badi al tempo, e sempre sia sincera / la sua canzone, la forza del parlare... / Chi scrive, sia per gioia o che dispera, / lascia l'impronta come un camminare...» / Ah, Vittorini, bell'uomo di tempi antichi, / la memoria di te, come la vita, / si sfa e mai passa, e sembra un grido / che perdersi pare in aria ma si ferma / e sta sospeso tra gli uomini come per dirgli / che niente si fa per niente e niente è niente / e la coscienza porta nei suoi sogni / con i segni del giorno anche il suo sentimento, / così la storia si fa di carne / e porta avanti il peso della sua vita / contro il marcio della rogna e i soffi del vento, / e l'ombra del dolore che dentro ci respira.

Franco Loi, Lunn, Edizioni Il Ponte, 1982

Franco Loi è uno dei più grandi poeti italiani viventi. Nato a Genova il 21 gennaio 1930, vive a Milano da quando aveva sette anni, ed è proprio in dialetto milanese che scrive le sue poesie. Storico collaboratore della "Domenica" del Sole 24 Ore, è anche autore di romanzi, racconti e di saggi di critica letteraria. Dopo aver lavorato come ceramista, operaio e per diversi anni nell'ufficio stampa della Mondadori, dagli anni 80 si è dedicato completamente alla scrittura. I suoi testi attraversano la storia italiana degli ultimi settant'anni di cui è stato testimone diretto: la guerra, le retate, le fucilazioni dei partigiani, il dopoguerra, il boom economico, il sessantotto, le brigate rosse, gli anni ottanta, novanta fino ad arrivare ai giorni nostri, di cui è ancora attento osservatore e interprete. Franco Loi ha appena pubblicato la raccolta di poesie "Angel de Aria" (Aragno, pagg. 90, € 10.00). Fra i suoi lavori più recenti anche l'autobiografia "Da bambino il cielo", a cura di M. Raimondi, (2010), " L'aria del tempo" (2008), Voci d'osteria (2007) e l'antologia delle poesie scritte tra il 1973 e il 2002: "Aria de la memoria" (2005).

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