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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2011 alle ore 10:49.
Un signore di 59 anni è seduto davanti a una scrivania in quella che sembra una stanza di ospedale. Sposta l'accendino dal primo piano della webcamera dicendo che in realtà non è un accendino. Si filma con la regia grezza da presa diretta alla Woody Allen. Sullo sfondo si vede un grande televisore sintonizzato su SkyTg24. Dev'essere una dotazione particolare, la tv, per un paziente particolare. Il signore ha i pochi capelli in piedi, uno sguardo da Lucifero sveglio non da molto e ogni tanto gioca con una sigaretta, a volte è vera e a volte è una di quelle che emettono vapore per smettere di fumare.
Come il Bernardo Soares del Libro dell'inquietudine di Fernando Pessoa, l'uomo riflette sulle piccole e medie cose della vita, è spettatore di se stesso. Ogni tanto prende un appunto, consiglia per iscritto una poesia, e lo mette in rete. Sente la sua musica preferita e finge di cantare in playback davanti a un microfono finto antico. Non vuole parlare (male) dei colleghi, descrive le persone che entrano e si fa lusingare con ironia da chi gli dice: "Ma tu non hai colleghi!". Si vede che non è uno Zeno Cosini alla ricerca dell'ultima sigaretta, però ostenta gli occhiali come un presbite ordinario. Gli va di parlare di politica? Non di partiti. Esprime opinioni che fanno discutere. Compone musica e ogni tanto fa uscire dal computer brani inediti. Si fa compagnia tornando deejay di Radio Sveglia-ti, spiega che ha qualche problema con gli acronimi e che quell'enorme cerotto al collo è un catetere venoso, e quando uno lo vede dice: "Oh, ma allora stai proprio male?!". Invece no. Tutto tranquillamente vero, le idee, i rapporti personali, l'arte, la paura e la voglia di comunicare con la combriccola.
Scrive il New York Times che i reality stanno perdendo vigore, che i quasi reality tipo Baila! (dunque perché affannarsi ad assomigliarsi?) possono solo calare, invece le sit-com stanno tornando alla grande, vedi Modern Family, The Middle e The Big Bang Theory. In Italia un signore di 59 anni sta inventando la terza via, li chiama "clippini", li manda in onda su Facebook. Si chiama Vasco Rossi, è la meglio tv.
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