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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2011 alle ore 08:15.

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Per i 150 anni dell'Italia il Festival della Scienza sta tappezzando Genova di caffettiere e mappamondi verdi bianchi e rossi sotto il titolo «150 e oltre» e con lo slogan «La Scienza ha fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli scienziati». Inizia il 22 ottobre e termina il 2 novembre, ma deborda prima e dopo in varie località della Liguria e c'è stata un'anteprima al Festival della Letteratura. Come a Mantova, la festa coinvolge tutta la città ed eserciti di giovani che aiutano i visitatori a non smarrirsi. Malgrado la crisi gli sponsor sono aumentati dal 2003 e dall'inaugurazione – bagnata e fortunata? – del 2003 quando sotto un diluvio biblico la presidente del festival Manuela Arata faceva da pesce-pilota all'imponente Commissario europeo alla ricerca. Genova si aspetta i soliti 200-250mila ospiti, i relatori (insieme a parenti e amici) di essere accolti a cena in antichi palazzi del centro e ville in collina, da famiglie la cui generosità è diventata mitica dalla National Science Foundation di Washington al Karolinska Institut di Stoccolma.
Quest'anno conferenze, mostre, laboratori e spettacoli ricorderanno in particolare "il genio italico" dei Meucci, Fermi, Malerba eccetera e, al Museo del Risorgimento, il Congresso degli Scienziati venuti in città nel 1846, per discutere di fratellanza universale e di amor patrio, di progresso e delle riforme di Pio IX. Il programma però è senza frontiere per cui pesa quanto I promessi sposi. Conviene consultarlo su internet (www.festivalscienza.it) e soprattutto riservare un posto per gli eventi unici. Una leggenda metropolitana narra della zuffa a Palazzo Ducale tra i fan di un fisico teorico esclusi da una sala stracolma. In realtà si erano scambiati pochi spintoni e non è vero che Gabriele Veneziano ne abbia ricavato un occhio nero, come insinuato da colleghi invidiosi di quel tifo da stadio. È vero invece che ogni lectio magistralis attiri molto pubblico. Gli appassionati di gravità quantistica a loop, per esempio, si prenotino per sentire Carlo Rovelli, un divulgatore spiritoso, e quelli di cosmologia per sentire Roger Penrose. Lo scienziato inglese ha pubblicato una teoria ricorsiva dell'universo che rinascerebbe dopo ogni collasso causato da buchi neri, al momento è sorretta – dicono i critici – più dalla matematica che da osservazioni. Ma è seducente, giocosa come lui. Anche a uno scienziato si può dire «facci sognare».
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Festival della scienza, «150 e oltre», Genova, dal 22 otttobre al 2 novembre. www.festivalscienza.it

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