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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2011 alle ore 11:23.

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Guido Guinizelli, Al cor gentil rempaira sempre amore
Al cor gentil rempaira sempre amore
come l'ausello in selva a la verdura;
né fe' amor anti che gentil core,
né gentil core anti ch'amor, natura:
ch'adesso con' fu 'l sole,
sì tosto lo splendore fu lucente,
né fu davanti 'l sole;
e prende amore in gentilezza loco
così propïamente
come calore in clarità di foco.
Foco d'amore in gentil cor s'aprende
come vertute in petra prezïosa,
che da la stella valor no i discende
anti che 'l sol la faccia gentil cosa;
poi che n'ha tratto fòre
per sua forza lo sol ciò che li è vile,
stella li dà valore:
così lo cor ch'è fatto da natura
asletto, pur, gentile,
donna a guisa di stella lo 'nnamora.
Amor per tal ragion sta 'n cor gentile
per qual lo foco in cima del doplero:
splendeli al su' diletto, clar, sottile;
no li stari' altra guisa, tant'è fero.
Così prava natura
recontra amor come fa l'aigua il foco
caldo, per la freddura.
Amore in gentil cor prende rivera
per suo consimel loco
com'adamàs del ferro in la minera.
Fere lo sol lo fango tutto 'l giorno:
vile reman, né 'l sol perde calore;
dis'omo alter: « Gentil per sclatta torno »;
lui semblo al fango, al sol gentil valore:
ché non dé dar om fé
che gentilezza sia fòr di coraggio
in degnità d'ere'
sed a vertute non ha gentil core,
com'aigua porta raggio
e 'l ciel riten le stelle e lo splendore.
Splende 'n la 'ntelligenzïa del cielo
Deo crïator più che ['n] nostr'occhi 'l sole:
ella intende suo fattor oltra 'l cielo,
e 'l ciel volgiando, a Lui obedir tole;
e con' segue, al primero,
del giusto Deo beato compimento,
così dar dovria, al vero,
la bella donna, poi che ['n] gli occhi splende
del suo gentil, talento
che mai di lei obedir non si disprende.
Donna, Deo mi dirà: « Che presomisti? »,
sïando l'alma mia a lui davanti.
« Lo ciel passasti e 'nfin a Me venisti
e desti in vano amor Me per semblanti:
ch'a Me conven le laude
e a la reina del regname degno,
per cui cessa onne fraude ».
Dir Li porò: « Tenne d'angel sembianza
che fosse del Tuo regno;
non me fu fallo, s'in lei posi amanza ».

Guido Guinizelli (Bologna, 1230 - Monselice presso Padova 1276)


QUIRINO PRINCIPE
Nato a Gorizia nel 1935, Accademico di Santa Cecilia in Roma, già consigliere d'amministrazione del Teatro alla Scala, ha insegnato storia della musica moderna e contemporanea all'Università di Trieste e filosofia della musica all'Università di Roma Tre, e attualmente insegna drammaturgia musicale, librettologia e storia del teatro all'Accademia dell'Opera Italiana di Verona. Musicologo, germanista, drammaturgo, ha pubblicato libri su G. Mahler, R. Strauss, i Quartetti di Beethoven, l'opera tedesca. Sul terreno della poesia, ha pubblicato: Il libro dei cinque sentieri (Scheiwiller, Milano 1973), il ciclo Algol nel volume Chi ha paura della bellezza ? a cura di Tomaso Kémeny (Arcipelago Edizioni, Milano 2010, e altri cicli di poesie in Poesia e spiritualità (anno II, n. 4, Passagem Sem Guarda Edizioni, Madeira 2010). Altre sue poesie appaiono in suoi saggi filosofici (fra cui La rivelazione incompiuta, Rusconi, Milano 1974). Testi poetici sono propriamente alcuni suoi lavori per il teatro, fra cui il testo per la Pantomima K. 446 di Wolfgang Amadeus Mozart (2007), quello per lo Schlittenfahrt di Leopold Mozart (2009), quello per il melòlogo Speculum mundi (2008). Ha tradotto E. Jünger, H. Arendt, M. Horkheimer, ecc, nonché i testi di innumerevoli Lieder e di moltissimi melòloghi, e l'integrale delle 300 Cantate di Johann Sebastian Bach.. È il curatore dell'edizione italiana del Signore degli Anelli di Tolkien. Stoicamente, si è travestito da sacerdote cattolico come recitante nella messa "l'Homme Armé" di Peter Maxwell Davies. Nel 1991 ha ricevuto il Premio "Ervino Pocar". Collabora con il supplemento culturale del "Sole 24 Ore". È' autore di testi per il teatro e per musica, collaborando con Azio Corghi, Mario Pagotto, Davide Pitis, Francesco Venerucci, Silvia Colasanti. La sua attività di attore si svolge nell'ambito i ensembles da lui fondati (il Trio Telos, il duo Quirini-Alessandri) o preesistenti (il Trio Fluns, l'Associazione "Sergio Gaggia"). Nel 1996, il Presidente della Repubblica d'Austria gli ha concesso la Croce d'Onore di Prima Classe litteris et artibus. Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Imola per la critica musicale. Nel 2009, il Presidente della Repubblica lo ha nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti culturali e artistici.

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