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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2011 alle ore 11:34.

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La copertina del libro "L'Italia dei crack"La copertina del libro "L'Italia dei crack"

La giustizia sarà lenta, ma inesorabile. Può ritardare. Può anche essere "allungata", o addirittura cancellata, ma solo se si dispone di potere, leggi ad personam e buoni avvocati-legislatori. Per gli altri comuni mortali la Signora Cieca che regge la bilancia nelle sue mani colpisce sempre. E ci sono libri che chi ha l'occhio lungo programma nei tempi giusti per uscire quando le sentenze, finalmente, arrivano e picchiano duro. E' il caso di "L'Italia dei crack" (Newton Compton Editori), fresco fresco di stampa. In 288 pagine l'autrice, Mara Monti, giornalista del "Sole 24 Ore", ricostruisce, abbinandoli alla cronaca di queste settimane, fatti e misfatti di una passata stagione quando una finanza criminale (ora, sì, lo si può dire, grazie ai giudizi dei tribunali) depredava centinaia di migliaia di risparmiatori, con la complicità di paradisi fiscali sperduti.

Così, mentre si legge, nei 14 capitoli del volume, quali stratagemmi hanno ideato nei loro bilanci truccati finanzieri di rapina come Calisto Tanzi o Sergio Cragnotti e altri, ecco, puntuale, il racconto delle loro condanne, rispettivamente, per i crack di Parmalat e Cirio. Con il contorno di chi li ha aiutati, come il banchiere Cesare Geronzi, anche lui finito male (4 anni per la bancarotta Ciro). Ovvero chi si era infilato, sia pure per poco tempo, nel "salotto buono" di Mediobanca, sedendo sulla stessa poltrona occupata anni prima da Enrico Cuccia.

Poi, insieme a Geronzi, spuntano gli altri protagonisti, già descritti nei resoconti dei giornali, causa indagini e processi. Tra questi, Antonio Fazio, ex governatore della Banca d'Italia, condannato in primo grado a 4 anni di carcere per la scalata Antonveneta. E' stato solo l'inizio. Come un rosario, martellante, con una cadenza micidiale, il 31 ottobre, viene emessa la seconda sentenza per chi, da Palazzo Koch, sovrintendeva alla gestione del sistema bancario italiano: 3 anni e 6 mesi. Anche qui, per Fazio, una scalata criminogena, che ha fatto epoca: quella alla Bnl da parte del colosso assicurativo Unipol di Giovanni Consorte (3 anni 10 mesi).

"L'Italia dei crack" è un po' tutto questo. Personaggi. Carrellate nei meandri di una finanza avida che, fino a un certo punto, pensava di farla franca con i trucchi contabili, con le protezioni d'alto bordo. Poi sono subentrati i gendarmi. I magistrati. E le manette.

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