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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2011 alle ore 09:27.

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Kriton Athanasulis, Testamento
Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo.
Ti lascio il sole che lasciò mio padre a me.
Le stelle brilleranno uguali ed uguali ti indurranno
le notti a dolce sonno.
Il mare t'empirà di sogni. Ti lascio
il mio sorriso amareggiato: fanne scialo
ma non tradirmi. Il mondo è povero
oggi. S'è tanto insanguinato questo mondo
ed è rimasto povero. Diventa ricco
tu guadagnando l'amore del mondo.
Ti lascio la mia lotta incompiuta
e l'arma con la canna arroventata.
Non l'appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno.
Ti lascio il mio cordoglio. Tanta pena
vinta nelle battaglie del tempo.
E ricorda. Quest'ordine ti lascio.
Ricordare vuol dire non morire.
Non dire mai che sono stato indegno, che
disperazione mi ha portato avanti e son rimasto
indietro, al di qua della trincea.
Ho gridato, gridato mille e mille volte no,
ma soffiava un gran vento e piogge e grandine
hanno sepolto la mia voce. Ti lascio
la mia storia vergata con la mano
d'una qualche speranza. A te finirla.
Ti lascio i simulacri degli eroi
con le mani mozzate,
ragazzi che non fecero a tempo
ad assumere austere forme d'uomo,
madri vestite di bruno, fanciulle violentate.
Ti lascio la memoria di Belsen e Auschwitz.
Fa presto a farti grande. Nutri bene
il tuo gracile cuore con la carne
della pace del mondo, ragazzo, ragazzo.
Impara che milioni di fratelli innocenti
svanirono d'un tratto nelle nevi gelate
in una tomba comune e spregiata.
Si chiamano nemici; già. I nemici dell'odio.
Ti lascio l'indirizzo della tomba
perché tu vada a leggere l'epigrafe.
Ti lascio accampamenti
d'una città con tanti prigionieri,
dicono sempre si, ma dentro loro mugghia
l'imprigionato no dell'uomo libero.
Anch'io sono di quelli che dicono di fuori
Il sì della necessità, ma nutro, dentro, il no.
Così è stato il mio tempo. Gira l'occhio
dolce al nostro crepuscolo amaro,
il pane è fatto di pietra, l'acqua di fango,
la verità un uccello che non canta.
È questo che ti lascio. Io conquistai il coraggio
d'essere fiero. Sforzati di vivere.
Salta il fosso da solo e fatti libero.
Attendo nuove. È questo che ti lascio.

Kriton Athanasulis poeta greco (Tripoli, Arcadia, 1917-Atene 1979). Abbandonati gli studi di legge per la poesia, dal 1940 ha pubblicato numerose raccolte, il cui fiore è confluito nel volume Poesie (1966). Sensibile ai problemi civili e sociali, è ben noto in Italia per il Testamento (da Due uomini dentro di me, 1957), austera e commossa meditazione sugli orrori della guerra e sui valori della libertà. Altre raccolte significative: Il mio piccolo universo (1969); Un poeta per la strada e le satire per Leonora (1974); Agathangelo, l'incubo e gli eventi (1974), contro la dittatura dei colonnelli; La questione umana (1977). La sua produzione letteraria comprende inoltre alcuni saggi e un'opera teatrale.

Nicola Crocetti è nato in Grecia nel 1940. È cresciuto a Firenze e ha studiato negli Stati Uniti e in Francia. Da molti anni vive a Milano, dove nel 1980 ha fondato la casa editrice Crocetti, specializzata in poesia e narrativa neogreca. Nel 1988 ha fondato e dirige la rivista "Poesia", che ha pubblicato più di tremila poeti ed è la più diffusa d'Europa. Ha tradotto molte decine di raccolte di poesia, soprattutto dal neogreco.

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