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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2011 alle ore 08:33.

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Patrizia Valduga, un sonetto
Donna bambina ma di troppe brame
o donna di dolori e di buriane,
sempre presa da trippe e budellame,
non so uscire dal buio stamane,

dal cavo della mia notte catrame,
e sollevarmi e via con voglie grame
tra geli duri e colpi di caldane,
fingendo quieti, cose lievi e piane,

per i giorni di guerra e bulicame
e per predar le prede piene e vane,
e a vedere come senza esche o trame

poco lega l'amoroso legame…
Oh cuore che mi caschi! Che rimane?
Un annientato niente. E ho anche fame.

Patrizia Valduga è nata a Castelfranco Veneto nel 1953, vive a Milano. Ha esordito nel 1982 con Medicamenta, una raccolta di poesia che contiene tutti i generi metrici tradizionali, dal sonetto all'ottava, dalle terzine dantesche alle stanze di ballata. I suoi ultimi lavori sono Lezioni d'amore (2004) e il Breviario Proustiano, appena pubblicato da Einaudi, che contiene, divise per temi, circa 1.500 pensieri tratti dalla Recherche di Marcel Proust, nella traduzione di Giovanni Raboni. Raboni è stato il suo compagno per ventitré anni, fino alla morte.

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