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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2011 alle ore 14:38.

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Patrizia Valduga, da Requiem
Nell'azzurro e nell'oro, nella gloria
d'oro del mezzogiorno risplendente,
come un eroe va verso la vittoria,
sacro, immobile innominabilmente,
varchi la notte e fermi la tua storia,
e fermi il sole d'oro eternamente
nel cuore forte che li terrà forte
per tutta la durata della morte.

O cantico dei cantici, ti canto,
corpo senza più corpo dell'amore,
dolore senza grido senza pianto
senza corpo senza età del dolore,
cantico della morte, io ti canto,
cuore che continui nel mio cuore
che tutti i giorni a mezzogiorno muore
perché non può invecchiare il mio dolore!

da Requiem (1991)

Patrizia Valduga è nata a Castelfranco Veneto nel 1953, vive a Milano. Ha esordito nel 1982 con Medicamenta, una raccolta di poesia che contiene tutti i generi metrici tradizionali, dal sonetto all'ottava, dalle terzine dantesche alle stanze di ballata. I suoi ultimi lavori sono Lezioni d'amore (2004) e il Breviario Proustiano, appena pubblicato da Einaudi, che contiene, divise per temi, circa 1.500 pensieri tratti dalla Recherche di Marcel Proust, nella traduzione di Giovanni Raboni. Raboni è stato il suo compagno per ventitré anni, fino alla morte.

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