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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2011 alle ore 18:29.
Nessuno come lei cantava la "sodade" dei capoverdiani e di tutte quelle popolazioni che avevano vissuto viaggi forzati, nomadisimi oceanici, con un perenne senso di nostalgia. Sodade, appunto.
Cesaria Evora aveva 70 anni, era nata a Mindelo, principale città dell'isola di Sao Vicente, dove la musica si fa per le strade ed esce dalle case. E in una povera casa era nata e cresciuta, con sua madre che faceva la cuoca per mantenerla. Cesaria, "Cize", inizia a cantare in un coro della città, ma decisivo per la sua carriera sarà l'incontro con un marinaio, che la inizia ai generi tradizionali delle isole, la "morna", parola creola (è la lingua di Capo Verde) che ricorda il lutto, le lacrime. La nostalgia, appunto.
A Capo Verde è immediatamente celebre, ma il resto del mondo praticamente non la conosce fino alla fine degli anni Ottanta, quando il produttore franco-capoverdiano José Da Silva la invita a incidere un disco. La voce e la presenza scenica di Cesaria la rendono subito famosa, come la sua abitudine di cantare a piedi nudi. "La diva a piedi nudi", d'altra parte, è il titolo del suo primo disco. Raccoglie nomination ai Grammy Awards, fa concerti in tutto il mondo, ma è la la Francia la seconda patria del suo successo. Anche a farla consocere al grande pubblico è Goran Bregovic, che nel 1995 inserisce lo struggente tango di "Ausencia", cantato da lei, nella colonna sonora scritta per il film "Underground" di Emir Kusturica.
Il 23 settembre scorso sul suo sito la cantante aveva annunciato il suo ritiro dalle scene, debilitata da una serie di operazioni che aveva subito fin dal 2005. Il suo ultimo concerto, annullato come gli altri, doveva tenersi il 18 novembre alla Royal Festival Hall di Londra. Ma lei è voluta tornare nella sua isola. Era arrivato il momento di placare, per sempre, la sua sodade. (Ch. B.)
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