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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 08:15.

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Da un titolo secco e monco - Lac (Lago) anziché Il lago dei cigni – ci si poteva attendere un revival minimalista del celebre balletto. Invece, Jean-Christophe Maillot, dal 1993 coreografo-direttore dei Ballets de Monte Carlo, ha trasformato l'originale di Marius Petipa e Lev Ivanov (1895), così sospeso tra le note di Cvajkovskij – qui dal vivo e con aggiunte – e nel mistero bianco e nero della donna-cigno, in un racconto complicato ma affascinante.
Alla presenza di Carolina, la Principessa di Hannover, fan oltre che sponsor della danza monegasca, l'atteso evento, al Forum Grimaldi, ha sortito un trionfo. Con Jean Rouaud, scrittore (Prix Goncourt, 1990) diventato librettista, Maillot ha inserito il suo Lac tra le fiabe in cui il Bene è distinto dal Male, e ogni colpa ha un'origine. Così in un prologo-video, il piccolo principe è attratto da una coetanea in maschera bianca e disdegna la figlia in nero di una cattiva regina, che per invidia rapisce la prediletta.
Simile a Carabosse nella Bella addormentata, questa denominata "Regina della notte" imporrà la sua cresciuta creatura a corte, e già nel primo atto, cioè al termine degli inutili tentativi paterni di trasformare l'erede al trono in un soldato, e materni di dargli moglie. La regina madre, le cui entrate in scena volanti sono tra i Leitmotive più azzeccati del balletto, porta con sé coloratissime fidanzate, tra cui due libertine simili alle sorellastre in Cenerentola, e una vamp. Il principe mostra, però, qualche interesse solo per un lascivo corpo in nero, almeno sino a quando non si avvede che potrebbe essergli parente. La danza suggerisce un antico flirt tra il suo stesso padre e la Regina della notte…
Nel secondo atto il giovane è avvicinato da una creatura in bianco e in guanti da palmipede extra-large. Quando cala la notte, scopre in lei la bambina amata nell'infanzia, ancora prigioniera del Male e tra cigni selvatici e impazziti. Il terzo atto, che inghiotte il quarto, conserva la danza spagnola del divertissement, e l'inganno ai danni del principe. Come sempre al giuramento d'amore, tutto s'incupisce: dall'abito della candida (e falsa) prescelta, che diventa nero, sino al linciaggio di costei da parte della regina madre...
In questo drammone famigliare, culminante nel funerale del Cigno nero ma anche nella morte di quello niveo, avvince la bellezza senza tempo dei costumi e dell'enorme grotta a lastroni di finto ghiaccio: il regno della notte. Tutti gli interpreti spiccano in una danza accademico-moderna, lontana dall'originale, e sempre di corsa, forse contro il tempo: per mantenere intatte le illusioni dell'infanzia, anche se rubate dagli adulti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lac, Les Ballets de Monte Carlo, compagnia in tournée a Madrid, New York, in Cina, Giappone, Germania, Russia sino a giugno

danza online Dai Laghi al «Lac»: il videocommento di Marinella Guatterini su www.ilsole24ore.com/domenica

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