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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 08:12.

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Nel 1938, con l'annessione alla Germania, che nel 1922 aveva assunto per sé la melodia dell'inno asburgico dismesso dagli austriaci, e vi aveva sovrapposto un proprio testo, l'inno di Haydn divenne pangermanico, però solo nella prima strofa, e lo restò sino alla fine della Seconda guerra mondiale. E mentre tra il 1945 e il 1946 l'Austria si interrogava se riassumere la melodia haydniana o dare un segno di discontinuità dopo il nazismo, e intanto si univa e ricostituiva al suono del Bel Danubio Blu, la Germania Federale finì col decidere di restare con Haydn, ancorché con la sola terza strofa della variante del 1922.
Alla ricerca di un nuovo inno, l'Austria individuò alfine in un'appendice alla Piccola Cantata Massonica di Mozart K 623 l'auspicata nuova melodia. Peccato che da qualche tempo siano stati avanzati molti dubbi sulla paternità di quel coro, forse opera di Johann Baptist Holzer, un collega massone del grande compositore. Niente più Haydn, dunque e forse niente Mozart: caduti fra due sedie, come dicono a Vienna. Al loro posto un controverso inno massonico, dal primo gennaio in grembiule anche da donna.
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