Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2012 alle ore 08:14.

My24

Sebastiano Maffettone
Questo libro curato ma anche scritto in parte sostanziale da Francesca Corrao, nota arabista dell'Università Luiss, rappresenta un'introduzione scientifica a un fenomeno che tutti conosciamo superficialmente attraverso i media: quelle «rivoluzioni arabe» che danno titolo al volume Mondadori education. La «primavera araba» dal 2010 ha sorpreso l'opinione pubblica mondiale, accendendo speranze, timori, drammatici interrogativi. Di questi ultimi, il più generale riguarda il rapporto tra cultura araba e Islam da una parte e quelle libertà economiche e politiche che la primavera araba invocava. Gli autori del libro partono tutti dal desiderio di smascherare i nostri luoghi comuni in materia.
Il primo e più lungo saggio del volume (di Francesca Corrao) svolge questo compito nella prospettiva della storia delle idee, dando particolare rilievo agli aspetti culturali e politici che fungono da premessa per i moti del 2010. Vengono così alla luce le querelles sulla ijtihad, cioè sull'interpretazione libera dei testi sacri con lo scopo di riformare l'Islam, la formazione di una coscienza nazionale nell'ambito del tardo colonialismo, la costituzione dei gruppi islamici politicizzati come i «Fratelli musulmani», i destini controversi dell'unità araba, la questione petrolifera, i rapporti con la Turchia, il ruolo politico giocato dalla cultura. Questi aspetti, insieme all'empowerment delle donne e al ruolo dei media (trattati rispettivamente da Corrao e da Simone Sibilio), costituiscono le premesse da un lato per preparare e dall'altro per comprendere quanto è successo nelle piazze del mondo arabo dalla primavera 2010 in poi.
Nel saggio più schiettamente teorico-politico del volume, Andrea Teti si interroga su un punto essenziale della questione: se la continuità tra società civile e politica democratica, che noi abbiamo appreso a conoscere in Occidente, valga anche nel turbolento Medio Oriente. O forse ci vuole una mediazione politica ulteriore tra società civile e democrazia? La risposta di Teti a questa domanda tende a essere anti-occidentalista e basata su una sorta di teoria della cospirazione. Ma forse questo complemento non è strettamente indispensabile, e basta rendersi conto che non si può seguire il modello anglosassone in un orizzonte storico-culturale tanto differente.
Prezioso è anche il contributo di Gennaro Gervasio, che aiuta a penetrare il recente movimento anti-regime in Egitto, Paese notoriamente guida dal punto di vista intellettuale in Medio Oriente. Così come appaiono utili e ricchi di informazioni gli scritti su Tunisia (Aldo Nicosia), sulla Siria (Lorenzo Trombetta), sullo Yemen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Francesca Maria Corrao (a cura di),
Le rivoluzioni arabe, Mondadori, Milano, pagg. 254, € 19,00

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi