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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2012 alle ore 11:57.

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Le antiche testimonianze di Veio (città a 12 miglia da Roma), culla della civiltà etrusca, trovano una collocazione nei nuovi spazi del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia dopo sessant'anni di giacenza nei depositi. Il percorso topografico finalmente trova il suo completamento con l'esposizione allestita nell'ala destra del complesso, da oggi vero e proprio polo museale etrusco grazie anche all'apertura della contigua Villa Poniatowski, dove sono stati collocati i reperti dell'antica Umbria e del Latium Vetus.

Le quattro sale nuove di zecca presentano per la prima volta capolavori della comunità veientana del VIII-VII secolo a.C.. Giace in una teca il corredo di un re-sacerdote (rinvenuto nel 1915) deposto in una tomba con tanto di armamenti in bronzo (dischi, corazza, elmo, ecc.). È uno dei sacerdoti Salii, sacri a Marte, ai quali era affidata la celebrazione delle processioni rituali che aprivano e chiudevano il periodo delle guerre. Non distante si apre davanti agli occhi un carro da parata di un principe sepolto con i suoi scudi in terracotta. Si distinguono le ruote del carro.
Una bacheca invece mostra una serie di vasi corinzi, realizzati appunto a Corinto e poi imitati. Si distingue il famoso olpe Chigi (precedentemente collocato nella sala di Venere), un vaso raro per il decoro a fregi sovrapposti, realizzato in stile miniaturistico con tecnica policroma. Ogni fregio racconta una scena di vita: dalla caccia alla volpe allo scontro tra opliti. Un vero e proprio capolavoro dell'arte. Sulla parete opposta sono esposti degli ex voto che probabilmente rappresentano i ritratti di coloro che chiedevano la grazia alle divinità.

Finalmente ritrovano la loro giusta collocazione le statue in terracotta policroma di Apollo ed Ercole (fine VI secolo a. C.) che un tempo sormontavano il colmo del tempio di Minerva, uno dei più venerati dell'Etruria. Sono stati posizionati sulle selle di appartenenza (fino ad oggi erano esposte nella sala di Venere). Nella stessa stanza è stato ricostruito il frontone del tempio su cui si fanno ammirare le antefisse e le sime che decorano la trabeazione. Si suppone siano tutte opere dell'artista Vulca, l'unico nome tramandato dalle fonti. Di fronte si erge Latona con il piccolo Apollo, mentre da una teca sembra osservare il mondo da cui proviene la testa di Ermes, una delle dodici statue (insieme a Ercole e Apollo) che ornavano il tempio.

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Piazza di Villa Giulia 9, Roma
Info: 06 3226571

www.villagiulia.beniculturali.it

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