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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2012 alle ore 15:15.

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Le rughe sul cuore le incidono i modelli culturali. E occorre una rivoluzionaria, lungimirante complicità per accogliere un dato di fatto oscurato da tabù e rassegnazione: la vecchiaia non comporta l'esser vecchi. Il cuore batte in giovinezza e c'è un che di sempreverde ad abbinarsi al bianco delle chiome. L'amore, per esempio. La più sana e corroborante forma di tachicardia, capace di levigare e rassodare lo spirito e l'immagine di sé.

Alle funeste dichiarazioni dei grandi classici quali Ovidio, che definì cosa turpe l'amore senile, all'invecchiamento precoce e brutale delle figure femminili non redente da matrimonio e maternità nei tradizionali romanzi sentimentali dal Settecento in poi, al silenzio incerto di scienza e media su sentimenti e sesso in tarda età, replica Vanna Vannuccini, inviata de «la Repubblica», con il saggio limpido e promettente «L'amore a settant'anni».

Declinato al femminile, ispirato da conversazioni tra amiche su una spiaggia toscana, il libro colora di rosa riflessioni e statistiche aggiornate sulla nuova rivoluzione amorosa in atto tra gli «anziani giovani». Donne settantenni, belle come le speranze che rinascono, figlie ben cresciute della rivoluzione femminista che le ha liberate dall'imperativo categorico dello sguardo maschile quale misura di valore, sono le protagoniste delle testimonianze raccolte, coinvolgenti nella loro trasparenza e nelle piccole grandi suspense senza età di ogni trama amorosa.
Non solo amore: la sessualità dei nonni è, a quanto pare, come «togliersi il cappotto a primavera». Che gli amanti di turno o gli innamorati per sempre siano coetanei conosciuti in gioventù e ritrovati o ragazzi ventenni dalla curiosa inclinazione che rispondono ad appelli in rete, la pace dei sensi si traduce ora come passione senza precedenti, a prova di «braccia avvizzite e cosce flaccide». Lo sguardo interiore è una retromarcia sul tempo.

Un rischio, messo a fuoco e circoscritto dall'autrice, è che libertà e potenzialità delle vecchie generazioni longeve e in buona salute si trasformi in una causa di stress da utopia dell'eterna giovinezza e impossibilità «di comportarsi da vecchi».
Ma è la definizione stessa di vecchiaia a stemperarsi tra le righe e tra le rughe. Chi vuol esser vecchio sia, ma «la vecchiaia» incoraggia la germanista H. Schlaffer «in realtà non esiste perché quando uno è vecchio e felice può considerarsi giovane».

«L'amore a settant'anni»
di Vanna Vannuccini
Feltrinelli
Pagg. 125 euro 10,00

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