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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2012 alle ore 08:14.
Esattamente 50 anni dopo che Rudolf Nureyev scelse l'Occidente, David Hallberg ha firmato un contratto con il corpo di ballo del Bolshoi di Mosca. Mezzo secolo fa Nureyev lasciava l'Unione Sovietica: la decisione di abbandonare il balletto del Teatro Kirov (oggi Teatro Mariinskji) di San Pietroburgo mise in pericolo la sua stessa vita ed ebbe risvolti politici che si protrassero per molti anni. La scelta odierna di Hallberg di "farsi russo" è molto meno carica di ripercussioni, sia politiche che emotive. Hallberg non ha rinunciato al suo posto di solista all'American Ballet Theatre, ma divide il suo tempo tra New York e Mosca, ed è impossibile interpretare il suo ingresso nel balletto russo come una protesta di qualche tipo, ma piuttosto come una personale ricerca di nuove e uniche sfide. Un americano al Bolshoi conquista in ogni caso le testate di tutto il mondo: a questo giovane del Sud Dakota viene oggi affidata una grande responsabilità nella diffusione della cultura russa, fatto mai avvenuto nella storia del celebre teatro moscovita.
Tanto la compagnia di ballo che il pubblico di Mosca si domandano: a cosa mira il nuovo direttore artistico del balletto Sergei Filin con questa scelta? E che ruolo rivestirà Hallberg al Bolshoi? Sarà la definitiva dimostrazione che l'influenza dell'Occidente non conosce limiti? E che il più importante teatro russo decide di adottare strategie di mercato, creando attorno a Hallberg una campagna pubblicitaria volta a destare nuovo interesse verso il gigante del balletto rimasto defilato per molti decenni? «Il fatto che io ora danzi al Bolshoi – dice Hallberg – non deve essere interpretato come una mia presa di posizione politica. Mi rendo conto, e fino a un certo punto lo capisco, che si facciano dei confronti con Nureyev, Mikhail Barysjnikov e Natalia Makarova, ballerini che al tempo dell'Unione Sovietica chiesero asilo politico in Occidente. La mia decisione di superare le barriere culturali è stata però presa in un altro momento storico, e in seguito ad altre premesse. Io non devo rinunciare a nulla».
Il suo contratto con il Bolshoi si inserisce nel solco di una collaborazione già esistente tra Occidente e Oriente. Ballerini russi hanno ottenuto per oltre 20 anni contratti pluriennali come solisti in compagnie di danza americane. La prima a dividere la propria vita artistica tra il Bolshoi e l'American Ballet Theatre è stata la ballerina del Bolshoi Nina Ananiasjhvili. Oggi però i russi aprono le porte del Bolshoi a un ballerino di uno stato, il Sud Dakota, più giovane del teatro stesso. Il Bolshoi infatti vive oggi la sua duecentotrentaseiesima stagione.
Ho incontrato David Hallberg a Mosca, alcuni giorni prima del suo debutto nel ruolo del principe in uno dei balletti più cari ai russi, La bella addormentata, di Pyotr Ilyich Ciajkovskij e Marius Petipa. Doveva con un bacio riportare in vita la beniamina del pubblico, Svetlana Zakharova, che impersonava Aurora, e allo stesso tempo dar nuova vita al corpo di ballo del Bolshoi, che dopo sei lunghi anni può finalmente ritornare a calcare le scene del suo teatro, sottoposto a un restauro da oltre 523 milioni di euro. «Sono molto felice di essere qui. È un onore e una grande sfida - dice Hallberg, il quale non può vantare di essere un esperto del Bolshoi –. Naturalmente sapevo come si balla al Bolshoi, ma fino al 2009, quando mi diedero la possibilità di danzare come ballerino ospite in Giselle assieme a Natalia Osipova, non avevo mai avuto alcun contatto diretto con il teatro, né opinioni precise sullo stile della compagnia». Fu una grande performance, osannata dalla critica.
Mentre Hallberg si stava preparando per il suo vero debutto al Bolshoi, Natalia Osipova ha preso la sensazionale decisione di annunciare il suo passaggio al Teatro Mikhailovskij di San Pietroburgo, provocando un polverone mediatico proprio durante i festeggiamenti del Bolshoi. Una scelta che si ripercuoterà anche sulla carriera di Hallberg. Il Bolshoi infatti desidera fare di Hallberg e Svetlana Zakharova la sua coppia di stelle della danza. Certo è però che le poche volte in cui Hallberg ha avuto modo di danzare con Osipova, la loro bravura ha destato attenzione. Quando Hallberg è arrivato a Mosca, in autunno, era sottointeso che lui e Osipova avrebbero rinnovato la magica atmosfera che avevano saputo creare in Giselle e Romeo e Giulietta. Ora per vederli ballare assieme si dovrà andare a New York. Danzeranno alla Metropolitan Opera House il 19 maggio in Giselle e il 18 giugno in Romeo e Giulietta. La promettente carriera di Hallberg al Bolshoi e l'inaspettata decisione di Natalia Osipova fanno sì che queste due date siano molto speciali: verranno viste come le rappresentazioni per le quali Osipova ha tradito il Bolshoi. Anche Hallberg è sentito tradito? «No, non ce l'ho con lei», risponde.
Con Osipova a San Pietroburgo il Bolshoi punta adesso a promuovere all'attenzione generale la coppia Zakharova–Hallberg. Può essere un lavoro difficile fare di loro un eccezionale, "unico", prodotto russo-americano, poiché Hallberg divide il suo tempo tra il Bolshoi e l'American Ballet Theatre, mentre Zakharova è prima ballerina contemporaneamente al Bolshoi e alla Scala di Milano. Avranno poco tempo a disposizione per lavorare assieme a Mosca, ma intanto hanno già superato brillantemente la loro prima prova come coppia con la première della Bella Addormentata. Anche se Alastair MacCauley, del «New York Times», ha fatto notare che lui e Zakharova non sembravano proprio una coppia che si fosse innamorata al primo sguardo, poiché Aurora non ha incontrato, come avrebbe dovuto, lo sguardo del principe dopo che lui l'ha salvata, e molti tra i critici, sia russi sia occidentali, hanno fatto notare che lo splendore di Hallberg ha quasi accecato Zakharova, facendo sì che la grande ballerina russa apparisse pallida e insignificante. Ma così è parso solo agli esperti. La première è stata un grande successo e anche gli scettici hanno consacrato Hallberg a nuova stella del Bolshoi.