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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2012 alle ore 18:30.

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Possibile sorpresa della notte degli Oscar, «Midnight in Paris» si presenta con quattro nomination: miglior film, miglior regista, miglior scenografia e miglior sceneggiatura originale.

Scelto come apertura dello scorso Festival di Cannes, «Midnight in Paris» ha per protagonista Gil, sceneggiatore hollywoodiano con velleità di romanziere, che si trova a Parigi, insieme alla fidanzata Inez e ai futuri suoceri, per una breve vacanza. Tutto sembra procedere noiosamente fino a quando, una sera a mezzanotte, Gil si ritroverà catapultato nella Parigi degli anni '20 incontrando i suoi miti di sempre.

Mascherata da elegante ritratto d'epoca, la pellicola di Allen nasconde in realtà un contenuto superficiale che rischia di banalizzare, più che omaggiare, le storiche figure artistiche riproposte sulla scena. La confezione può sembrare ben fatta, ma la riflessione che il film si porta dietro, inerente al desiderio di vivere sempre nel passato, rischia di risultare poco originale e perfino semplicistica.

Mentre la tanto chiacchierata partecipazione di Carla Bruni dura soltanto lo spazio di alcuni brevi camei, è da sottolineare la buona performance di Owen Wilson, credibilissimo alter ego del regista, che quasi da solo riesce a tenere il film a galla.
Nonostante non sia certo da annoverare tra le opere migliori del regista newyorkese, alla critica statunitense il film è piaciuto così tanto da essere ritenuto il grande favorito per la vittoria come miglior sceneggiatura originale. Sarebbe la terza statuetta vinta da Allen in questa categoria dopo quelle ottenute nel 1977 con «Io e Annie» e nel 1986 con «Hannah e le sue sorelle».

Le schede dei film candidati >>

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