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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2012 alle ore 20:06.

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Tra gli adattamenti letterari candidati all'Oscar per il miglior film spicca «Molto forte, incredibilmente vicino» di Stephen Daldry, tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer, autore già portato sul grande schermo da Liev Schreiber con «Ogni cosa è illuminata» del 2005.

Protagonista di «Molto forte, incredibilmente vicino» è il piccolo Oskar che cammina tra le strade di New York cercando di scoprire cosa apra la chiave che suo padre gli ha donato prima di morire negli attentati alle Torri Gemelle. Tentativo di unire una favola adatta ai bambini a una (piccola) riflessione sul periodo che stanno vivendo gli Stati Uniti dopo l'11 settembre, non si può dire che il film di Daldry abbia centrato perfettamente il bersaglio.

Particolarmente retorico e, a tratti, ricattatorio, è considerato da molti la pecora nera nell'ampia rosa dei nominati al miglior film: recentemente presentato al Festival di Berlino, «Molto forte, incredibilmente vicino» non ha infatti ottenuto grandi consensi né dalla critica d'oltreoceano, né da quella europea.

Oltre a quella per il miglior film, ha una nomination per il miglior attore non protagonista a Max Von Sydow, l'interprete per eccellenza del cinema di Ingmar Bergman, che riempie magneticamente lo schermo ogni volta che entra in scena. Per la vittoria nella sua categoria dovrà però vedersela con il favoritissimo Christopher Plummer di «Beginners».

Le schede dei film candidati >>

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