Storia dei grandi esclusi

E' la notte più importante dell'anno per tutti gli amanti del cinema. Una manciata di ore durante le quali lo sfavillante mondo di Hollywood trattiene il fiato, in attesa di conoscere i suoi nuovi eroi . Il tempo di celebrare una cerimonia capace di tenere milioni di spettatori , in ogni angolo del pianeta, incollati alle poltrone, incuranti dei disagi procurati dal fuso orario.

Per l'84esima volta, gli Academy Awards puntando i riflettori sulla più grande macchina dei sogni dei nostri giorni, danno vita ad un rito che continua ad affascinare e sedurre .
Come ogni festa che si rispetti, però, anche la notte degli Oscar, accanto ai suoi protagonisti, conta una nutrita schiera di esclusi eccellenti . Ad essere rimasti fuori dalla porta, in questo caso, sono stati per esempio Ryan Gosling, protagonista di "Drive", che non è stato minimamente preso in considerazione. Una scelta che ha scatenato le ire e gli insulti, via Twitter, di Russell Crowe (vincitore, lui si, della preziosa statuetta con "Il Gladiatore"). Ma naturalmente, l'attore canadese, che abbiamo visto anche in "Crazy, Stupid Love" e "Le Idi di Marzo" non è l'unico grande estromesso. Tra i film bellamente ignorati dall'Academy, possiamo ricordare "Shame", "50/50", "Young Adult", "Carnage", "Knockout" , lo stesso "Le Idi di Marzo". E l'elenco potrebbe essere ancora lungo. Per esempio, come non notare l'assenza dalle nomination del "J. Edgar" firmato da Clint Eastwood, già vergognosamente escluso, pochi anni fa, ai tempi dello straordinario "Gran Torino"?

Si potrebbe, perfino, scrivere una storia della Notte degli Oscar a partire dalle più clamorose estromissioni operate di volta in volta. Certo il racconto risulterebbe molto lungo, senza contare che ci sarebbe chi, a buon diritto, potrebbe citare gli esclusi dalla lista degli esclusi…
E, tuttavia, non si può non ricordare il caso del leggendario Stanley Kubrick, mai premiato per la regia dei suoi capolavori. A fargli compagnia troviamo, per esempio, Alfred Hitchcock (solo parzialmente risarcito dal premio alla carriera del ‘67) oppure Orson Wells, anche lui premiato soltanto come sceneggiatore e per la carriera ma mai come autore. Stessa sorte toccò a Robert Altman, che pure aveva raccolto riconoscimenti e onorificenze in tutto il mondo, ma del quale l'Academy si ricordò solamente nel 2006, poco prima della sua morte. David Lynch invece, ad oggi non ha ancora ottenuto neppure una statuetta, come del resto Ridley Scott, Bryan De Palma oppure Alan Parker.

Parlando, invece, di riconoscimenti tardivi, non possiamo non citare il caso di Charlie Chaplin che, premiato nel ‘29, fu a lungo ignorato fino a quando, nel '71, ricevette un nuovo Oscar alla carriera, ottenendo forse la più lunga ovazione della storia, sul red carpet di Los Angeles. Non a caso, il suo "Luci della città" rimane uno dei casi più clamorosi di capolavori snobbati dall'Academy, insieme a pietre miliari come "Quarto potere", "Psycho", "Blade Runner", "C'era una volta in America"… Ma qui la lista, più che lunga rischia di diventare quasi infinita. Tanto più che a tale elenco bisognerebbe aggiungere anche quelle pellicole come "Apocalypse Now" o "Pulp Fiction" premiate ma, per così dire, soltanto "di striscio".

E gli attori? Inutile dire che anche qui, i casi di artisti dimenticati sono moltissimi. Da James Dean (il primo a ricevere una nomination postuma) a Marlene Dietrich, passando per il nostro Marcello Mastroianni, da Leonardo DiCaprio a Johnny Depp . E ancora Edward Norton, Julianne Moore, John Malkovich. Senza contare i riconoscimenti quasi fuori tempo massimo che toccarono a Greta Garbo, Paul Newmann o Cary Grant.
Dimenticanze clamorose, veri e propri scandali, errori imperdonabili o, più semplicemente, scelte discutibili. Dopo tutto, ogni appassionato potrebbe stilare la sua personale classifica degli artisti o dei film ingiustamente sottovalutati dall'Academy. Salvo ritrovarsi, un anno dopo, ancora una volta inchiodato davanti alla tv ad attendere l'inizio di una nuova, lunga notte degli Oscar…

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