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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2012 alle ore 17:12.

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Lucio Dalla durante il concerto alla Isole Tremiti del 30 giugno 2011 (ANSA/FRANCO CAUTILLO)Lucio Dalla durante il concerto alla Isole Tremiti del 30 giugno 2011 (ANSA/FRANCO CAUTILLO)

FOGGIA - Il tremitese "acquisito" più noto degli ultimi 40 anni era atteso nei prossimi giorni per definire i dettagli di un altro dei concerti che, a più riprese e con cadenza annuale, avrebbe tenuto anche questa estate, il 5 luglio. Lucio Dalla aveva un appuntamento fisso con l'isola, i suoi 100-150 residenti ufficiali e i turisti che, d'estate, al ritmo di 3-4.000 al giorno raggiungono le Diomedee per poi ritornare, in traghetto, a Termoli o Vieste: il concerto, il tradizionale concerto dell'isola di San Nicola.

Dalla lo teneva ogni anno e anche l'anno scorso, il 30 giugno, è stato così. Il concerto era stato organizzato in difesa del mare pugliese contro le ricerche di petrolio nei fondali dell'Adriatico. E nell'annunciarlo lo aveva definito «un segno di amore verso questa terra» . Il 5 luglio ne avrebbe tenuto un altro e per questo era atteso alle Tremiti per discutere i dettagli con alcuni ragazzi impegnati nell'organizzazione dell'evento. «Purtroppo non verrà-dice Gennaro Carducci, amico vecchio di 40 anni che aveva conosciuto Dalla sin dalle prime puntate balneari al Touring Club dell'isola di cui poi sarebbe diventato cittadino onorario negli anni '90, con tanto di villa a due piani a San Domino ("Una casa normale" dice Carducci), affacciata su Cala Matano,in tutto 100 metri quadrati su due piani, compresa una sala di incisione dove è nata la canzone "Come è profondo il mare».

«Era uno di noi al quale abbiamo sempre voluto bene. Non crediamo ancora alla sua morte, siamo sorpresi ed increduli. Gli saremo sempre grati: ci è stato di grande aiuto con tutta la pubblicità positiva e gratuita che ci ha procurato». Lo ricordano affabile con tutti e c'è anche chi, come Elio Lomonaco, dipendente di una pensione del posto, rammenta che nell'estate scorsa «appariva molto affaticato».Tanto che aveva promesso che sarebbe ritornato per un mese, ma il successo del tour con De Gregori aveva poi cambiato la sua agenda. Dunque un legame molto forte. Per questo nella piccola comunità – il comune è gestito da un commissario prefettizio dall'anno scorso e la cura delle anime è affidata, da qualche mese, a un frate straniero che non ha ricordi diretti del cantautore che non conosceva – già pensano ad una piccola delegazione per i funerali.

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