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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2012 alle ore 18:02.

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Eccessivo, strabordante, sofisticato circo performativo, per un artista sorprendente e di altissimo livello: la spagnola di Figueres, Angelica Liddell, nella sua inconsueta rivisitazione del Riccardo III shakespeariano ovvero "El año de Ricardo" visto al Théâtre du Rond Point di Parigi, dopo aver trionfato al Festival di Avignone. Pigiama di seta fiorato e pellicciotto, Angelica, ci trascina subito senza pietà nella caotica stanza dove alberga: Ricardo: il "mostro". Lì si consuma per due ore adrenaliniche la tragedia di un'anima scorticata, che fa scempio di sé e di noi, dentro un corpo mefistofelico, fremente e repellente, rigurgita con voce rotta e ambigua pensieri terrificanti e si scatena in agghiaccianti metafore corporali.

La Liddell incarna una sorta di clown disperato e pazzoide in preda a crisi di onnipotenza e stati maniaco-depressivi. Beve fiumi di birra, ingurgita psicofarmaci, assume pose sconce, vessa il fedele aiutante Catesby, bravo e ficcante compagno muto interpretato da Gumersindo Puche, martirizza e gioca con un cinghiale impagliato che rappresenta il suo animale da compagnia. Ricardo è un tiranno disgustoso, odia bambini, ebrei, scrittori, incensa le guerre, non sa cosa significa la democrazia. Incarna il male assoluto, inneggia al potere, seduce per demolire qualunque sentimento.

Voracemente demoniaca, grottesca, urticante, la Liddell, propone un viaggio impervio ma salutare nel peggior marciume di cui è capace l'essere umano, il crimine diventa un atto continuo e concreto. Nessuno scandalo, per riconoscere l'aberrazione bisogna guardarla senza filtri, bisogna sentirla nella pelle, Angelica riesce benissimo a squadernarla sotto i nostri occhi senza sconti, con prorompente impatto emotivo. Accelerazioni verbali, monologhi inquietanti, improperi contro gli spettatori, improvvisi squarci ironici quando meno te lo aspetti. Prendere o lasciare non c'è scampo. Mettere in scena una pièce così è una scommessa non da poco, può disturbare quella brutalità mai gratuita ma al limite del sopportabile, oppure inchiodare alla poltrona avvinti da quell'umanissima belva, ritratto fagocitante e lancinante della nostra società. La natura umana è misera, sguaiata e ridicola nella sua cattiveria, per raccontarla alla maniera della performer spagnola, bisogna anche amarla, solo così la sofferenza diventa un rito necessario. Il carnefice avido insegue senza sosta le vittime sacrificali, i colpevoli su cui scaricare il suo rabbioso male di vivere, eppure alla fine del massacro provi pena per quel maledicibile tiranno, stremato, denudato, malaticcio, che conclude: "Ils m'ont applaudi, Catesby, ils mont applaudi, avant mon discours et après mon discours". Come non dare ragione il sovrano Richard-Angelica, il pubblico francese la acclama calorosamente alla fine dell'incredibile maratona.

"El año de Ricardo" di e con Angelica Liddell e Gumersindo Puche. Scenografie e costumi di Angelica Liddell. Visto al Théâtre du Rond Point di Parigi- Sala Jean Tardieu. Angelica Liddell sarà in scena nuovamente a Parigi Theatre de l'Odèon dal 23 al 28 marzo con "La casa della fuerza".
El año de Ricardo- 23/25 maggio Théâtre Sorano -Toulouse

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