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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2012 alle ore 13:01.
Ieri sera i Wilco nell'esibizione milanese dell'Alcatraz hanno confermato di procedere decisi, così come indica il loro nome una contrazione dell'operativo "I will comply"appunto procedo, nel loro percorso artistico. Di ritorno a Milano a due anni di distanza dal sold-out del Conservatorio "Verdi" la band di Chicago, fondata nei primi anni Novanta, ha mostrato come ancor oggi si possa imporre un gusto e uno stile musicale davvero originali che mescola moderni suoni elettrici alla dimensione folksinger della tradizione americana.
Una musica dalle sonorità analogiche, non caso il loro ultimo disco " The Whole Love" è uscito anche su vinile, anche se non disdegna di finire nell'IPod di Barack Obama che peraltro una volta li ha presentati sul palco a un concerto per il Farm Aid nel 2005. E per il quale si sono spesi e impegnati, insieme a tanti altri artisti nel corso della vittoriosa corsa presidenziale, facendo concerti per raccogliere fondi.
E' una band generosa, come si è visto anche ieri durante un set tirato e lungo oltre due ore, che quando va in tour non lo fa per promuovere l'ultima produzione, che gli è valsa una nomination al Grammy già vinto nel 2004, ma lascia spazio per un'ampia retrospettiva di brani tratti dai precedenti dischi, come "A Ghost is a born" e "Sky Blue Sky".
Il sestetto guidato dal front man e cantante Jeff Tweedy, che nelle parti melodiche ricorda il timbro di voce di Elvis Costello, ha una line up che produce in modo compatto un suono "Alternative" fatto di tastiere e chitarre sullo sfondo di testi poetici e impegnati, sul modello elettrico della Band quando accompagnava Bob Dylan. Non sono mancati momenti di pausa più acustici di Alt- Country a cui subito seguivano esplosioni di caos ordinato innescate dai riff della lead guitar di Nels Cline. I Wilco sono l'ultima frontiera della musica americana che viene spostata in avanti a partire dal punto di partenza delle origini la cui tradizione rivive attraverso un delicato equilibrio di conservazione e innovazione. E Jeff Tweedy, sempre col cappello calcato in testa, si aggiunge buon ultimo ai capostipiti Woody Guthrie e Pete Seeger.
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