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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2012 alle ore 17:28.

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La collezione d'arte appartenuta a Gunter Sachs, ex marito di Brigitte Bardot, andrà all'asta a Londra il 22 e 23 maggio. Tra i lotti molte opere che ripercorrono l'ossessione di Sachs per l'icona sexy degli Anni Settanta.

In particolare, sarà battuto all'asta da Sotheby's un ritratto di B.B. fatto da Andy Warhol, che il playboy di origini tedesche commissionò nel 1974, cinque anni dopo il divorzio, stimato quasi 5 milioni di euro. A Londra sarà in vendita anche una foto della Bardot scattata da Richard Avedon nel 1959, pochi anni dopo che l'attrice francese aveva raggiunto la fama mondiale. Il prezzo di partenza è di 47-70mila euro.

Sachs, suicidatosi lo scorso anno all'età di 78 anni perché pare fosse malato di Alzheimer, ha collezionato arte per circa mezzo secolo, ammassando grandi quantità di opere: oltre a Warhol, anche Roy Lichtenstein, René Magritte e Salvador Dalì. L'intera collezione, che comprende circa 300 lotti, è stata stimata intorno a oltre 30 milioni di dollari.

Gunter Sachs - erede della dinastia proprietaria della Opel, campione europeo di slittino e fotografo e documentarista di successo - fu celebre negli anni Sessanta e Settanta per il giro di vip che frequentava. Visto spesso in compagnia di belle donne come Britt Ekland, Tina Onassis e Soraya Esfandiary, Sachs si innamorò a prima vista di Brigitte Bardot e dopo un loro primo incontro fece piovere da un elicottero centinaia di rose nel suo giardino. «Pensavo fosse magnifico, ero ipnotizzata» disse l'attrice, che lo sposò nel 1966.

Nel 1972 organizzò una mostra di Warhol nella sua galleria di Amburgo. Non una sola opera fu venduta al vernissage e Sachs finì per acquistarne la metà per risparmiare l'imbarazzo all'amico. Anni più tardi ringraziò gli abitanti di Amburgo per avergli fatto fare uno dei migliori investimenti della sua vita.

Commentando l'asta, Cheyenne Westphal, presidente per l'arte contemporanea di Sotheby's, ha dichiarato che la collezione «cattura l'essenza della vita di Gunter Sachs negli anni Sessanta e Settanta e rivela il suo lato meno conosciuto, quello di uno dei collezionisti più visionari ed influenti del ventesimo secolo».

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