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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 15:13.

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Riesplode la polemica sul restauro del dipinto di Leonardo da Vinci l’Ultima Cena. “I restauratori d’arte hanno rovinato il capolavoro di Leonardo?” si domanda l’Independent sulla homepage del suo sito web, mettendo in evidenza le foto di un particolare dell’opera prima e dopo. Un dettaglio “cruciale”, la manica della tunica di Gesù, “non è più come l’aveva voluta l’artista”, sostiene un esperto britannico.

Secondo Michael Daley, direttore di ArtWatch UK, il restauratore ha commesso un “errore marchiano” nel ripristinare la figura centrale di Cristo. L’esperto racconta di essere rimasto stupefatto quando ha scoperto che il drappeggio della manica è stato rifatto in modo tale che ora la mano destra di Gesù emerge da una sorta di manicotto che poggia sul tavolo, mentre in entrambe le copie quasi contemporanee degli assistenti di Leonardo la manica cadeva dietro il tavolo.

L’originale fu completato nel 1498 ed è oggi custodito nell’ex refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Tra le copie, quella realizzata nel 1520 dall’allievo Giampietrino appartiene alla Royal Academy of Arts di Londra.

Paragonando la figura restaurata di Cristo con le foto prima del restauro e con le copie contemporanee, Daley afferma che potrebbe esserci stata una “rappresentazione gravemente sbagliata” del dipinto di Leonardo. L’esperto britannico si dice sorpreso del fatto che il restauro non abbia tenuto conto della copia di Giampietrino, dove la manica pendeva dietro il tavolo.

L’ultimo restauro, condotto tra il 1978 e il 1999, ha diviso i critici d’arte. Ora gli studi di ArtWatch riaccendono la controversia. Pietro Marani, l’esperto di Leonardo che ha diretto il restauro dell’Ultima Cena, ha minimizzato le critiche, scrive l’Independent. Marani, spiegando che il restauratore ha trovato pigmenti rossi apparentemente legati al drappeggio della manica, ha fatto notare che forse la copia di Giampietrino non ha capito la posizione del drappeggio e che molte copie alterano dettagli come i colori e gli oggetti sul tavolo.

L’independent nota che un altro grande esperto di Leonardo, Charles Hope, ha criticato l’intero restauro, definendolo “senza costrutto” poiché rimane così poco dell’originale. “Solo attraverso Giampietrino e altre copie possiamo avere l’idea di com’era il dipinto”. 

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