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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 17:42.

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Si entra in sala con la convinzione di assistere a una pièce di denuncia, a un appuntamento con la memoria. L'argomento è infatti tristemente conosciuto e non resta che la verifica dello spessore della regia, del livello degli attori, ma anche su questo non ci sarebbero dubbi perché il Teatro Due di Parma è già un sigillo di qualità.

Il prologo vede una sosta nei camerini degli attori, una pace illusoria, una presa d'aria prima del colpo d'inizio. Tutto poi scorre velocissimo, gli atti del processo vengono letti a frammenti, come colpi di frusta, non c'è sosta, si entra in apnea, ci si immerge in quello strazio.

Dichiarazioni di indolenti carnefici si alternano a testimonianze di vittime annichilite, fino a dar forma all'orrore. Sul muro nero, unica scenografia dello spettacolo, vengono scritti in gesso gli undici canti che compongono L'Istruttoria di Peter Weiss, scrittore e drammaturgo che nel 1964 decise di entrare nella traccia impressa da Bertolt Brecht con il teatro di denuncia, scrivendo il suo primo testo teatrale dopo aver assistito direttamente ad alcune fasi del processo di Francoforte sullo sterminio di Auschwitz.

La messa in scena di Gigi Dall'Aglio è nitida, secca, senza sbavature, senza retorica, fedele al testo originale. Efficace sì, tanto più che lo spettacolo ha 28 anni e non li dimostra. Se da una parte la messa in scena della compagnia di Parma è magistrale, dall'altra corre l'obbligo di sottolineare che il tema rimane tristemente attuale e la sua forza documentale non si esaurisce.

Centoventi minuti esatti in cui lo spettatore ascolta, assorbe e subisce, come un forte pugno nello stomaco. Esci dalla sala barcollante, in post- anestesia e non ti è offerta neppure la fase liberatoria dell'applauso. Il pubblico lascia la sala con rispettoso silenzio, le facce attonite si studiano e si cercano, gli attori seduti in scena stanno a guardare. Quel gruppo di liceali, giunti a teatro nel loro allegro brusio, ora tacciono, riflettono, si guardano: il messaggio ha colpito con tutta la sua forza. Non resta che augurare ancora «lunga vita» allo spettacolo.

L'istruttoria di Peter Weiss
Regia di Gigi Dall'Aglio
Con Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall'Aglio, Pino L'Abbadessa, Milena Metitieri, Tania Rocchetta
Musiche Alessandro Nidi, esecuzione Davide Carmarino
Costumi Nica Magnani, luci Claudio Coloretti

Produzione Fondazione Teatro Due
Al Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder fino a domenica 25 marzo

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