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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2012 alle ore 14:56.

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La collina delle Croci a Šiauliai, Lituania (Ap)La collina delle Croci a Šiauliai, Lituania (Ap)

Non c'è solo Chesterton nel catalogo della narrativa dell'editore Lindau. Oltre a mandare in stampa Lo scandalo di Padre Brown, ultima raccolta di racconti del prete-detective inventato dal grande scrittore inglese, la casa editrice torinese pubblica un agile e avvincente romanzo del giornalista e scrittore nordirlandese Brian Moore (1921-1999) dal titolo Cattolici. Libro scritto nei primi anni Settanta, quando – sotto la spinta del rinnovamento conciliare – alcune strutture e prassi della Chiesa cattolica stavano velocemente cambiando e la spinta del mondo secolarizzato si era fatta impetuosa; un romanzo intriso della dialettica tradizione-modernità, dualismo che ancora resta radicato nel mondo cattolico, come anche il pontificato di Benedetto XVI sta a dimostrare.

Cattolici racconta infatti la storia di un gruppo di monaci dell'antica abbazia irlandese di Muck, i quali hanno semplicemente ignorato "l'aggiornamento" deciso da Roma in un Concilio Vaticano IV che ha profondamente cambiato le tradizioni della Chiesa, fino a modificarne in realtà anche i dogmi, per consentire un maggiore "ecumenismo" con il mondo moderno e laico e aprire il cattolicesimo all'abbraccio con il buddismo. I monaci di Muck, abbazia situata in una sperduta isoletta della costa irlandese, si ostinano a "dare scandalo" continuando a celebrare la messa con il rito antico (in latino), a confessare i penitenti individualmente (mentre ormai si praticano solo confessioni pubbliche) e ad attirare schiere di pellegrini da ogni luogo, approdati all'abbazia per soddisfare la propria sete spirituale ma anche per ritrovare la tradizione perduta e pure per motivi turistici. Proprio l'eco della particolare caparbietà e tradizionalismo dei monaci di Muck spinge la Bbc e le tv americane a realizzare reportage sui testardi monaci, costringendo le autorità della Chiesa cattolica a intervenire mandando sulla sperduta isola irlandese un plenipotenziario con il compito di ricondurre all'obbedienza il monastero. Il sacerdote James Kinsella visiterà, quindi, non senza qualche difficoltà, il monastero, parlerà con i religiosi, osserverà le loro abitudini, guidato dall'abate della comunità Tomàs O'Malley.

In neanche due giorni di permanenza, Kinsella potrà vedere la fede semplice e profonda dei monaci, così differente dal messaggio di cui il sacerdote americano è rappresentante e missionario (un vangelo che non ha più nulla di salvifico, ma viene messo ai voti e soppesato dalle varie commissioni della cosiddetta "fratellanza ecumenica"). Modificando dogmi e sacramenti il volto del cattolicesimo cambia irrimediabilmente, ed è su questo cambiamento ("aggiornamento"), che si confrontano i monaci di Muck e il moderno inquisitore di Roma.

Ma il vero filo rosso del romanzo è rappresentato dal confronto tra O'Malley e Kinsella, da cui riconosciamo come dentro l'abate si consumi la crisi più profonda: la richiesta di Roma di abbandonare le tradizioni, lo costringeranno infatti a fare i conti con se stesso, con una vita fatta di autorità ma non di fede, di organizzazione perfetta, ma non di spirito, di regole ma non di amore per quelle regole. In una parola: a tornare a fare i conti con Dio e con la sua comunità.

Brian Moore
Cattolici
Lindau, 104 pagg., 12 euro

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