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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2012 alle ore 15:13.

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The Forsythe Company a Reggio Emilia
Prima italiana per il ritorno di William Forsythe e della sua compagnia al Romolo Valli di Reggio Emilia con "Yes we can't", sulla musica composta e interpretata da David Morrow. Ispirato all'universo di Becket, alle sue parole "Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio", lo spettacolo è attraversato da un umorismo grottesco nella lotta per una performance perfetta sempre minacciata dallo spettro del fallimento. L'incidente, volutamente messo in scena in "Yes we can't", cancella in modo ironico la patina di perfezione nell'esecuzione, mettendo a nudo la sua insostenibilità e l'imperfezione costante. Lo spettacolo rivede in chiave ironica lo slogan che ha portato Barack Obama alla presidenza, dissacrandone il senso con una profonda critica della società contemporanea. Diciassette danzatori riportano sulla scena un linguaggio fatto di movimento e danza pura incorporando dialoghi, testi, voci e musica. Il grande coreografo "americano d'Europa" che negli ultimi trent'anni ha modificato la topografia della danza, radendo al suolo la distinzione tra il classico e il contemporaneo, è stato artefice, dal 1990, a capo del Balletto di Francoforte, di autentici capolavori. Oggi, all'età di 60, guida, dal 2005, una piccola compagnia, The Forsythe Company, mentre continua ad ampliare la sua aspirazione creativa utilizzando installazioni, video e tecnologie multimediali con un vocabolario completamente diverso.
Teatro Romolo Valli, Reggio Emilia, il 13 e 14 aprile.

Sylvie Guillem a Modena
Premiata dalla critica inglese quale miglior interprete femminile 2011 in ambito contemporaneo, Sylvie Guillem è concentrata dal 2003 sulla danza contemporanea collaborando con artisti come Russell Maliphant, Akram Khan, Robert Lepage, e divenuta musa ispiratrice per numerosi coreografi di fama quali William Forsythe, Mats Ek, Maurice Béjart. Con lo spettacolo "6000 miles away" l'ètolie francese affronta, di Forsythe, un nuovo passo a due, "Rearray" con lo scaligero Massimo Murru; di Jiri Kylian "27' 52""; e di Mats Ek, "Bye", assolo creato per lei. Sull'ultimo movimento della Sonata per pianoforte di Beethoven, op. 111, Guillem entra ed esce da un video, osservata alla fine da una folla ammassatasi.
Modena, Teatro Comunale Pavarotti, il 15 aprile.

Balletboyz a Roma
Per la settima edizione della rassegna Tersicore arrivano gli inglesi Balletboyz che, con il trittico "The Talent" festeggiano i primi dieci anni di attività. I fondatori, Michael Nunn e William Trevitt, stelle del Royal Ballet fino al 2001, sostenitori dell'idea di una danza per tutti, hanno raggiunto un vasto pubblico grazie anche ai pluripremiati documentari per la televisione e alle collaborazioni con grandi nomi della danza. Oggi, i Balletboyz aprono un nuovo corso sempre tutto rigorosamente al maschile pensato questa volta per nove giovani danzatori, vere rivelazioni della danza inglese. Uno spettacolo potente e scintillante, che si apre con lo strepitoso Torsion che Maliphant creò per Nunn e Trevitt, un mix di classico e moderno, tai-chi e capoeira, yoga e contact improvisation, un loro hit ora diventato un brano per tre coppie. Seguono Alpha di Paul Roberts e l'adrenalinico Void del giovane coreografo ceco Jerek Cemerek, definito dalla stampa britannica un "nuovo grande talento".
Roma, Auditorium della Conciliazione, l'11 aprile.

Il Paradiso di Pellisari a Roma
Dopo Inferno e Cantica II Emiliano Pellisari chiude col Paradiso la trilogia sulla Divina Commedia. Quattordici scene, veri e propri quadri viventi ispirati alla pittura contemporanea (Dalì, Mondrian, Fontana), forniscono la chiave interpretativa della filosofia di Dante conducendo lo spettatore ai confini della pura astrazione. La complessità teorica dell'universo dantesco descritto nella terza cantica si scioglie in un mondo colorato e insolitamente astratto. I pianeti – che nella cosmologia del Poeta sono elementi strutturanti del Paradiso, in quanto i cieli in cui sono collocati rappresentano i luoghi dell'ascesa verso l'Empireo – sono rappresentati attraverso enormi sfere in cui si intravedono solo le teste sospese dei danzatori, a simboleggiare le intelligenze motrici della cosmologia dantesca, come in una magia surrealista. Fa da sfondo a questo mondo astratto la musica classica contemporanea ed elettronica avantgarde tratta dalle suggestioni di famosi compositori, fra cui György Ligeti, Terry Riley, Alva Noto, Philip Glass, Cage, Nono, Berio, Sciarrino, Stockhausen.
Roma, teatro Olimpico, per il Festival Internazionale della Danza dell'Accademia Filarmonica Romana, dall'11 al 22 aprile.

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