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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2012 alle ore 08:15.

My24

io è una lacrima d'amore nel più
profondo nascondimento, versata sulla miseria umana.
Può sembrare una provocazione: ho affidato
la pagina del «Breviario» del giorno di
Pasqua a Ludwig Feuerbach, l'ateo
materialista che è rimasto banalmente inchiodato nella fama popolare per il motto Der Mensch ist was er isst, «l'uomo è ciò che mangia». In realtà, a differenza anche di tanti atei odierni dello sberleffo, egli s'era ininterrottamente interessato e confrontato con la teologia.
E alla fine scriveva frasi dal sapore mistico
come quella che oggi ho citato: nel silenzio e
nel mistero, Dio è la lacrima d'amore che si stende sul nostro limite, sulla nostra miseria. Certo, per lui è la fede che crea Dio, «speranza del cuore umano, necessità ineludibile dell'uomo». Impressiona, comunque, che un ateo s'interessi di Dio molto più di certi credenti pallidi e distratti...
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