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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2012 alle ore 08:18.

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Nei mesi a cavallo fra il 1974 e '75, Renzo De Felice scrisse la voce "Fascismo" per l'Enciclopedia
del Novecento, promossa dall'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. All'epoca egli era ormai il più autorevole studioso del fenomeno fascista, ricostruito intorno alla celebre biografia di Benito Mussolini edita da Einaudi. Ma era anche,
De Felice, oggetto di un'accanita polemica
da parte di una certa scuola storiografica
che vedeva in lui lo storico revisionista desideroso di giustificare il Duce. Nulla di vero, naturalmente. In realtà De Felice collocava il fascismo sullo sfondo della storia d'Italia, superando (perché i tempi erano maturi) un codice interpretativo meramente ideologico e manicheo. Gli studi defeliciani erano seri al punto che oggi nessuno
ne mette in dubbio il contributo decisivo
alla conoscenza del fenomeno fascista. E nessuno, salvo qualche caso limite, sostiene nel 2012 che De Felice ha voluto "riabilitare" Mussolini. Chi nutrisse ancora dubbi, può leggere o rileggere il saggio del '75, pubblicato a cura della rivista «Nuova Storia Contemporanea» diretta da Francesco Perfetti. Vi troverà in sintesi tutto
l'impianto concettuale del grande storico, fino a comprendere – scrive Perfetti nell'introduzione – «le conclusioni alle quali egli, nel pieno della maturità, era pervenuto e che, nel loro complesso, sarebbero rimaste invariate anche in seguito». Estremo rigore, cura infinita dei dettagli, nessun pregiudizio ma anche nessuna dissimulata simpatia verso l'oggetto dell'indagine: a distanza di tanti anni il giudizio sull'opera defeliciana è chiaro. Il tempo ha curato le ferite, che tuttavia lasciano una traccia. Come scrive impietoso Sergio Romano nella Prefazione, «con tutte le differenze che corrono fra
un regime autoritario e un sistema politico democratico, potrebbe sostenersi che
De Felice fu trattato dall'"intelligencija" antifascista come Croce era stato trattato
dal sistema culturale fascista. Non si poteva impedirgli di scrivere e pubblicare; ma bisognava impedirgli, per quanto possibile, di concorrere alla formazione della pubblica opinione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Renzo De Felice, Fascismo,
Le Lettere, pagg. 118, € 15,00

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