Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 22:50.

My24

Inaugura nel segno di Strauss il 75esimo Maggio Musicale Fiorentino. Dal 4 maggio (repliche il 6, 8, 11) andrà in scena una nuova produzione del «Rosenkavalier» di Richard Strauss, su libretto di Hugo von Hofmannsthal. Sul podio un debutto eccellente: Zubin Mehta dirige infatti per la prima volta un'opera che pare scritta per la sua anima viennese.

La regia è affidata alla creatività fiabesca di Eike Gramss, mentre il cast è l'eccellenza di oggi. L'indimenticabile personaggio della Marescialla è un cavallo di battaglia per Angela Denoke, grazie a cui ha debuttato all'Opera di Vienna e al Metropolitan di New York. In Italia è stato protagonista dell' «Affare Makropulos» a Firenze nell'autunno 2011 e in precedenza alla Scala, ma nei principali teatri del mondo è una star affermatissima grazie a un repertorio otto-novecentesco che include tutte le principali eroine già pervase dall'inquietudine della nostra contemporaneità (Salome, Maria nel «Wozzek», Kátya Kabanová). Non solo vocalità, ma un talento di attrice quale raramente si riscontra pure nella prosa. Accanto a lei la Sophie di Sylvia Schwartz, l'Octavian di Caitlin Hulcup e il Barone Ochs di Kristinn Sigmundsson. Un allestimento giocato sugli specchi, ad amplificare gli spazi, trasformati con veloci cambi e le sorprese di Gramss. Per quel sorriso malinconico che, proprio come uno specchio, Strauss e Hofmannsthal ci offrono per un Settecento che è in realtà la rappresentazione del crepuscolo della Mitteleuropa.

Proprio la Mitteleuropa è una delle protagoniste di questo festival, con «La metamorfosi» (dal 22 al 25 maggio), nuova opera commissionata dal Maggio a Silvia Colasanti, libretto e regia di un nume del teatro d'avanguardia come Pier'Alli, ispirata, ovviamente, all'omonimo testo di Franz Kafka. Tocca poi (31 maggio - 5 giugno) a Béla Bartók in quello che doveva essere uno degli appuntamenti di punta del festival, a cui la dolorosa rinuncia del grande Seiji Ozawa causa problemi di salute ha tolto un po' di appeal, ma non di interesse musicale: il balletto «Il mandarino meraviglioso» seguito da «Il Castello del Duca Barbablù» con un mostro sacro come Matthias Goerne nel ruolo di Barbablù. Sul podio il direttore Zsolt Hamar, segnalato dallo stesso Mehta per la sostituzione di Ozawa.

Fra i concerti spiccano, al Nuovo Teatro dell'opera, il recital pianistico di Radu Lupu il 5 maggio e quello conclusivo di Fabio Biondi, il 10 giugno, alla guida dell'Orchestra e coro del Maggio, nell'oratorio di Händel «Israele in Egitto». Un Maggio povero, come ha mestamente commentato Mehta, dove spicca l'assenza di una grande orchestra ospite, che però non ha rinunciato a un cartellone dinamico e quasi affollato, grazie anche alla collaborazione con altre istituzioni fiorentine come gli Amici della musica per Radu Lupu o Fabbrica Europa e Tempo Reale per la serata dedicata a John Cage nel ventennale della morte (13 maggio, Stazione Leopolda).

Ma c'è un altro protagonista del festival, il Nuovo mondo. Così il tema del viaggio, a unire i due continenti, ricorda i 500 anni della morte di Amerigo Vespucci e prepara la tournée sudamericana della prossima estate, fra programmi specifici, serate etniche e lo spettacolo ideato da Maurizio Scaparro su quel varietà che Raffaele Viviani mise in prova nel 1929 sul piroscafo Duilio, in viaggio, per l'appunto, da Napoli a Buenos Aires. Al Teatro della Pergola il 9-10 giugno, Massimo Ranieri protagonista.

Settantacinquesimo Maggio Musicale Fiorentino
Firenze, 4 maggio-10 giugno
www.maggiofiorentino.it

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi