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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2012 alle ore 14:21.

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"Queen Elizabeth II, Queen Regent" di Pietro Annigoni, 1954-5 (Copyright: The Fishmongers' Company)"Queen Elizabeth II, Queen Regent" di Pietro Annigoni, 1954-5 (Copyright: The Fishmongers' Company)

Sessanta ritratti per sessant'anni di regno: la mostra The Queen: Art & Image che apre oggi alla National Portrait Gallery di Londra è molto più di una rassegna di foto e dipinti della Regina Elisabetta II o di un banale omaggio per le celebrazioni del Giubileo 2012. Nell'illustrare come si è modificata l'immagine e la percezione della Regina nel corso degli anni, la mostra segue l'evoluzione dell'arte e della fotografia ma rivela anche i cambiamenti nella società britannica.

I ritratti di Elisabetta II passano dalla formalità alla familiarità, dalla tradizione all'innovazione, dal rispetto all'irriverenza, proprio come l'atteggiamento dei sudditi e dei media del regno. Appena diventata Regina, nel 1952, le immagini sono formali e tradizionali, come la celebre foto di Cecil Beaton che ritrae Elisabetta con la corona imperiale, lo scettro e il manto di ermellino.

Il capolavoro di questo periodo è il quadro di Pietro Annigoni del 1954-55, che si colloca in una tradizione secolare di ritratti reali e mostra un'immagine romantica e idealizzata di una Regina bella, invincibile e maestosa. Il secondo ritratto della Regina dipinto da Annigoni nel 1969 è già diverso, con meno grandeur e più realismo. Elisabetta appare isolata e stanca, come provata. «L'ho vista come monarca, sola con i problemi e il peso delle responsabilità - disse l'artista italiano -. Non volevo ritrarre una stella del cinema».

Negli anni Sessanta emerge, complice la stessa Regina, un'immagine più informale, con la diffusione di foto di Elisabetta mamma e padrona di casa e il primo documentario sulla vita dietro le quinte della famiglia reale. La più bella immagine di questo periodo è una foto scattata da Eve Arnold della Regina sotto la pioggia con un sorriso finalmente spontaneo.

Negli anni Settanta iniziano le critiche e le contestazioni, illustrate dall'opera di Jamie Reid, celebre copertina del disco dei Sex Pistols dall'ironico titolo God Save the Queen. Negli anni Ottanta e Novanta la stampa si fa sempre più invadente, abbandonando il ritegno e rispetto di un tempo, inseguendo la principessa Diana e ogni pettegolezzo reale, mentre continua apertamente il dibattito, un tempo impensabile, sul ruolo e il senso della monarchia.

Andy Warhol nel 1985 presenta un ritratto artificiale di un personaggio pubblico che è tutto immagine e zero contenuto, mentre Justin Mortimer nel 1998 ritrae una Regina con la testa staccata dal corpo. Hiroshi Sugimoto addirittura preferisce la statua di cera di Elisabetta per il suo ritratto formale in piedi del 1999, mentre Lucian Freud nel 2001 sottolinea brutalmente i segni dell'età e dell'esperienza. Ancora una volta una foto colta nell'attimo riesce a cogliere Elisabetta più di tanti ritratti posati, come lo scatto della Regina con un vigile del fuoco accorsa a vedere i danni causati da un incendio a Windsor Castle nel 1992, con la mano sul viso e l'espressione sgomenta, nel periodo poi descritto dalla stessa Regina come il suo «annus horribilis».

La mostra ha però un lieto fine, se cosí si può dire: superate tante traversie con riserbo e dignità, arrivata ai sessant'anni di regno, la Regina è amata e rispettata dai suoi sudditi, una presenza rassicurante in un mondo senza certezze. Nel suo splendido ritratto del 2007 Annie Leibovitz si ispira chiaramente al primo quadro di Annigoni e mostra Elisabetta serena e maestosa davanti a un cielo minaccioso, una salda roccia nella tempesta.

L'ultima opera, un grande ritratto doppio della Regina con il principe Filippo, commissionato lo scorso anno dalla National Portrait Gallery al fotografo tedesco Thomas Struth per celebrare i sessant'anni di regno, riesce a essere formale e rivelatore al tempo stesso, rispettoso ma anche tenero: la Regina sembra quasi felice. «Abbiamo tante immagini di una persona che ha vissuto da sempre sotto i riflettori, eppure la donna più fotografata del pianeta resta un enigma, - afferma Paul Moorhouse, direttore della mostra. - È difficile individuare la personalità e l'essenza della Regina, la sostanza dietro l'apparenza, ma nel suo primo ritratto Annigoni è riuscito a darle un'anima».

The Queen Art & Image
17 maggio – 21 ottobre 2012
National Portrait Gallery, Londra
www.npg.org.uk

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