Scatti d'Europa a Reggio Emilia: dai volti di Henry Cartier-Bresson alla «pace impossibile» di Mccullin

Mentre il Vecchio Continente è alla ricerca di nuove forme di coesione, un festival fotografico invita a uno sguardo d'insieme e a un respiro più ampio. È la kermesse «Fotografia Europea», in corso a Reggio Emilia fino al 24 giugno, che presenta una gamma di appuntamenti di grande spessore per gli addetti ai lavori e non.

Per questa settima edizione, il festival ha scelto un tema significativo, «Vita Comune. Immagini per la cittadinanza», per esporre in 23 mostre, dislocate in 250 sedi, oltre 2mila scatti dei fotografi che hanno lasciato una impronta molto più che significativa. Quattro le macro sezioni individuate: Cambiamento; Luoghi comuni; Partecipazione; Differentemente.

Con un occhio particolare rivolto a «Des Européens», la personale in omaggio alla produzione di Henri Cartier-Bresson a cura di Contrasto di Magnum Photos e della Fondation che del fotografo francese porta il nome. Gli scatti sono quelli realizzati dal 1929 al 1991 durante il suo appassionato viaggio alla scoperta del Vecchio Continente e dei suoi abitanti.

Come in una sorta di studio antropologico Cartier-Bresson traccia una mappa fisiognomica dei volti incontrati durante il suo pellegrinaggio mostrando in alcuni casi i segni indelebili della guerra ed in altri le analogie che racchiudono in un unicum il genere umano tutto.

Rigorosamente in bianco e nero
Con gli scatti della Swingin London di Philip Townsend si celebrano gli anni Sessanta, ovvero il decennio per antonomasia che come sottolineato da Stuart Bartholomew è sinonimo stesso di cambiamenti; le immagini veri e propri focus di celebrities di ogni settore, le caste del tempo, illuminano la fantasia di quelli che avrebbero voluto esserci. Da Winston Churchill a Onassis, da Twiggy agli ipnotici ritratti dei Rolling Stones e dei Beatles; ciascuno avvolto in un'aura irripetibile e proprio per questo affascinante.

Reportage
La mostra «È nata la Repubblica» presenta quaranta fotografie di Federico Patellari, in collaborazione con il MuFuCo Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo. L'esposizione del maestro del fotogiornalismo italiano che lavorava per la rivista "Tempo" edita da Mondadori, corrispettivo della statunitense"Life" interessava il periodo che dalla seconda guerra mondiale si protraeva fino agli anni Cinquanta.

Con una impostazione diversa anche da quella che muoveva la fotografia sociale, il reportage fotografico unitamente alle indispensabili didascalie che lo accompagnavano, secondo quanto intendeva Patellari, aveva l'obbligo di informare il lettore arrivando in maniera immediata. La galleria di immagini raccolte in quest'ottica mostra il cammino fatto dagli italiani per raggiungere l'agognata identità sociale.

Il mondo dalla «pace impossibile»
In parallelo le 150 immagini (dagli anni '50 al 2011) di Don Mccullin in cui si illustra «il mondo dalla pace impossibile» nei suoi reportage di guerra.
Attenta analisi della società russa con particolare interesse rivolto al mondo giovanile il progetto "La mia città" dedicato a Mosca di Igor Mukhin. In maniera quasi documentaristica (anche questa mostra con foto non a colori con stampa ai Sali d'argento) assistiamo allo spaesamento dei più giovani avvenuto dopo la perestroika.

Le cyber women
Dalla visione realistica della vita sul nostro pianeta si passa alle cyber-women di Marco Bolognesi il quale ha trovato una chiave espressiva estremamente particolareggiata che gli è valsa la riconoscibilità ed i consensi su piano internazionale, fornendo un nuovo concept della foto di moda. Come giustamente sottolineato da Walter Guadagnini con il lavoro "Humanescape"si rimanda all'infanzia pop dell'artista ed è per questo che si assiste all'immagine della donna quasi incastonata in un contesto onirico. Impossibile citare adeguatamente le altre mostre che sono contemplate in questa rassegna ma si invita a visitarle di persona.

Fotografia Europea
Reggio Emilia
Fino al 24 giugno 2012-05-22
www.fotografiaeuropea.it

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