Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2012 alle ore 13:08.

My24

Vi sono presenze importanti, anche quest'anno, al Napoli Teatro Festival Italia (il primo interamente firmato da Luca De Fusco subentrato, lo scorso anno, alla direzione artistica). Basti citare due nomi-guida della scena internazionale: Bob Wilson e Peter Brook. Il regista californiano aprirà questa quinta edizione con uno spettacolo musicale in prima italiana che, secondo le parole dello stesso artista, sarà «totalmente anticonvenzionale, mai visto prima»: The Makropulos Case, la storia fantastica di Emilia Marty, cantante dai molti nomi e dalle molte esistenze che, grazie a un filtro magico, vive da oltre 300 anni, conservando un aspetto seducente.

Un'altra prima italiana, dopo il recente debutto al parigino Théâtre des Bouffes du Nord, sarà The Suit, di Peter Brook, rielaborazione in chiave anch'essa musicale del pluripremiato Le Costume. Tratto dal racconto The Suit (l'abito) dello scrittore sudafricano Can Themba, morto nel 1967 nello Swaziland dell'apartheid, lo spettacolo è un omaggio alla cultura sudafricana. Entrambi i registi, grazie alla nuova formula di lavoro biennale proposta quest'anno dal Festival, nel 2013 torneranno a Napoli con una prima mondiale.

Ma il Progetto Biennale non è l'unica novità di questa edizione. Sono stati introdotti "due focus" su altrettanti paesi stranieri. Il primo riguarda la nuova scena teatrale argentina che si contraddistingue per le innovazioni sia in ambito drammaturgico che registico. Tra i protagonisti emergenti del paese sudamericano c'è Claudio Tolcachir, rivelazione del Festival d'Automne di Parigi del 2011, che presenterà in una maratona tre suoi spettacoli, fra cui El viento en un violín, l'ultima creazione della compagnia Timbre 4, che, con ritmo incalzante e un linguaggio sarcastico e anti retorico, affronta il tema universale della ricerca della felicità.

Inoltre Daniel Veronese figura di riferimento del teatro di Buenos Aires nel periodo della post-dittatura, e la giovane Romina Paula che porta in scena El tiempo todo entero, una personalissima interpretazione de Lo Zoo di vetro di Tennessee Williams.

Il secondo focus riguarda la danza contemporanea israeliana, che si caratterizza per l'incrocio e la mescolanza di generi e tecniche provenienti dall'est europeo e dai paesi arabi: una sintesi di stili, una danza molto fisica, sensuale, antiretorica. Le compagnie in scena sono la Vertigo Dance Company con due spettacoli, la Kibbutz Contemporary Dance Company e Dafi Altabeb che, su commissione del Festival, porterà una performance in prima assoluta.

Torna il giovane regista scozzese Matthew Lenton e la sua compagnia Vanishing Point con Wonderland, spettacolo nato nell'ambito dell'École de Maîtres che lo stesso Lenton ha diretto a Napoli nel 2010, ma con una messa in scena diversa «che sicuramente non è "Alice nel Paese delle meraviglie"», spiega Lenton.

Oltre a confermare e rafforzare la sua vocazione internazionale, il Festival dedica spazio alla nuova drammaturgia. Si vedrà un adattamento di Alessandro Maggi di Igiene dell'assassino di Amélie Nothomb; Museo delle Utopie di Pietro Favari, regia di Giuseppe Sollazzo; Un giorno tutto questo sarà tuo di Davide Iodice, spettacolo nato da un laboratorio realizzato nella precedente edizione, nel quale si confrontavano genitori e figli; Napoli. Interno. Giorno della Compagnia CRASC che porterà gli spettatori in giro per i vicoli per poi accoglierli in una abitazione napoletana; Ifigenia in Aulide di Mircea Eliade, regia di Gianpiero Borgia; L'Angelo della casa di Antonella Cilento, regia di Giorgia Palombi; Exils di Fabrice Murgia.

E poi testi che si rifanno in qualche modo alla cronaca: Summer di Edward Bond che studia gli "effetti" e le reazioni che la guerra e la violenza possono causare sulla psiche umana, con la regia di Daniele Salvo; Taking care of baby di Dennis Kelly dell'Accademia degli Artefatti.
In scena anche The Rerum natura, dei Babilonia Teatri; Che fine ha fatto Baby Jane? riscritto da Igor Esposito e firmato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi; "Vantone" di Plauto, regia di Arturo Cirillo; "Tommy… non apro!" drammaturgia e regia del napoletano Vincenzo Borrelli; "Yo, El Heredero" ("Io, l'erede" di Eduardo De Filippo) versione spagnola firmata da Francesco Saponaro.

Inoltre l'E45 Napoli Fringe Festival con Fringe Biennale: una maratona di tre giorni con oltre 80 gruppi nazionali e internazionali, 30 dei quali saranno scelti da una giuria di direttori di teatro italiani e stranieri, che andranno in scena l'anno prossimo.

Nei 24 giorni di spettacoli, in totale oltre 110 rappresentazioni, distribuiti in 17 luoghi tra teatri classici e location inusuali come, quest'anno, il Parco Archeologico di Pausilypon a Coroglio, un luogo a picco sul mare dove si incontrano natura e storia. E in settembre, dal 25 al 30, la seconda ricca trance del festival.

Napoli Teatro Festival Italia, dal 7 al 24 giugno, con un'anteprima il 6 al Teatro di San Carlo, con un concerto della cantante israeliana Noa.
www.napoliteatrofestival.it

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi