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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 08:19.

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Cecil Kay Ogden e Ivor Armstrong Richards, in The Meaning of Meaning (1923), citano un'espressione idiomatica dell'isola di Bioko (Guinea Equatoriale; «isola Fernando Poo» fino al 1970): «Avviciniamoci al fuoco, per vedere meglio ciò che stiamo dicendo». A parte la bellezza della sinestesia, quel figuris loqui africano sembra ispirare e indirizzare il progetto che sta per realizzarsi a Cremona dal 1º al 3 giugno. È il festival «Le corde del l'anima», che nell'annata 2012 rafforza il rapporto strettissimo tra le letterature e la musica. Un legame di questa natura non soltanto è atteso e sperato: è semplicemente «secondo natura». Contra naturam è il solito festival in cui sia accampata soltanto la letteratura nel suo splendido isolamento, e l'isolamento si traduca inevitabilmente in accademismo, anche se gli scrittori ospitati sono "irregolari", "eversori", eccetera; o il festival altrettanto solito, per soli musicisti e musicologi, in cui la musica sia a sua volta isolata nel suo aristocratico e squattrinatissimo ghetto, dal quale prima o poi la volontà di un potere senza opposizione la avvierà alla definitiva Auschwitz...
In altri festival dell'ultimo decennio si è tentato d'istituire un rapporto tra scrittori e musicisti (esempio: Mantova 2009), ma quasi sempre si è trattato di una richiesta di accoglienza da parte della musica, e di un cortese assenso da parte della letteratura, non più concesso negli anni successivi. A Cremona, invece, la direzione scientifica del festival (con Anna Folli), così come i consulenti culturali Matteo Bordone, Lidia Bramani, Luca Crovi, Gabriella Grasso ed Enrico Reggiani, seguono il moto inverso: la letteratura cerca la musica. Ci è stato detto dal vertice del festival: «Sarebbe stato assurdo non cercare un rapporto organico e inevitabile con la musica, in una capitale musicale d'Europa qual è Cremona, patria di Monteverdi e di Stradivari, sede dell'unica "università di musica" esistente in Italia».
Fra i moltissimi ospiti, non potendo dir tutto, nominiamo a nostra responsabilità di scelta Fabio Vacchi, con la prima esecuzione mondiale di Shalom per violoncello solo nell'esecuzione di Rocco Filippini; Luca Scarlini, con Un conflitto irrisolto tratto da Sette storie gotiche di Karen Blixen; Massimiliano Finazzer Flory con Lo specchio di Borges e le musiche di Piazzolla; Sarah Quigley con un testo sulla Settima Sinfonia di Šostakovicv; Anne Lise Marstrand-Jorgensen con La sognatrice, sulla figura affascinante di Hildegard von Bingen, somma poetessa e somma compositrice dei secoli XI-XII.
I tre ultimi esempi (Finazzer, Quigley, Marstrand) dimostrano per vie diverse una realtà che ci umilia e ci indigna: al di là dei luoghi comuni, la musica "forte" ha un pubblico minoritario anche in altri Paesi, ma là è minoritario in quanto elitario; in Italia, l'ignoranza musicale deturpa gli stessi protagonisti della cultura letteraria, artistica, scientifica. Insomma: in quale grande scrittore italiano degli ultimi due secoli si è creato un rapporto quale fu quello tra Borges e Piazzolla? Per questo, «Le corde dell'anima» dovrà tenere fortissima la pressione che dobbiamo esercitare nello spirito dell'iniziativa assunta dal «Sole» e da questo suo supplemento lo scorso settembre: vogliamo che anche da Cremona si esiga dagli organi costituzionali dello Stato il realizzarsi della «musica in classe», ossia dell'introduzione dell'insegnamento obbligatorio della musica in tutte le scuole pubbliche di ogni ordine e grado, come avviene in tutti i Paesi civilizzati del pianeta.
Rammentiamo, per togliere al nemico qualsiasi alibi anche di «risorse carenti» o di «processo lungo e faticoso», che si potrebbe cominciare subito e a costo zero. Ci sono tanti giovani musicisti, preparatissimi, pronti a insegnare la musica ai cittadini italiani: pronti, per il tempo necessario, a farlo gratis. Forse qualcuno si era dimenticato che esistono anche italiani fatti così.
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Le corde dell'anima 2012, Cremona, inaugurazione in piazza del Duomo,
1º giugno, ore 17.30
festival a cremona
Al Festival «Le corde dell'anima» di Cremona (da venerdì 1 a domenica 3 giugno) faranno tappa un centinaio di ospiti. Numerose le novità e le anteprime in cartellone: dall'autrice inglese Catherine Dunne, che parlerà del suo prossimo romanzo (The things we know now, tuttora inedito anche nel Regno Unito, mentre in Italia uscirà in autunno per Guanda) a David Nicholls, autore di One Day, che incontra in scena Niccolò Fabi. Di Nicholls in questi giorni Neri Pozza pubblica la riedizione del secondo romanzo, Il sostituto. Da segnalare l'omaggio al compositore e musicista triestino Lelio Luttazzi: a Cremona sarà presentato il romanzo inedito e postumo L'erotismo di Oberdan Bacirò (Einaudi).
In apertura di festival, venerdì 1 giugno, il nostro collaboratore Quirino Principe parlerà della nostra battaglia per l'insegnamento della musica a scuola, poi l'incontro con Erri De Luca e l'esibizione del violoncellista Rocco Filippini. Tra le altre presenze, si segnalano Arisa, Marco Malvaldi, Gianni Biondillo, Sveva Casati Modignani.
www.lecordedellanima.it

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